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Zeynab Jalalian prigioniera curda a cui l’Iran nega le cure mediche

Zeynab Jalalian prigioniera politica in Iran

L’attivista curda Zeynab Jalalian, in prigione in Iran dal 2008, ha combattuto per i diritti delle donne per anni.

È stata arrestata a Kermanshah e condannata a morte nel gennaio del 2009 per “ostilità verso Dio”. Il processo è stato breve, è durato solo pochi minuti, senza la dovuta accuratezza delle prove e senza un’adeguata rappresentanza legale. Soltanto le proteste internazionali e un’ampia attenzione pubblica hanno evitato la sua esecuzione.

Il 28 giugno 2010, la sua famiglia aveva dichiarato che nella sua ultima telefonata, Zeynab aveva menzionato di essere detenuta nella prigione di Evin. Da quel momento, la sua famiglia e i suoi avvocati non sono stati in grado di ricevere ulteriori informazioni, le autorità avevano risposto che la sua documentazione era stata persa. In un’intervista per la Campagna internazionale per i diritti umani in Iran, del 2010, l‘avvocato iraniano Khalil Bahramian ha dichiarato che gli era stato rifiutato di visitare l’assistita in prigione.

Nel dicembre 2011 la Corte Suprema dell’Iran ha commutato in ergastolo la condanna a morte. 

Zeynab Jalalian è stata trasferita dalla prigione di Khoy, nella provincia dell’Azerbaigian occidentale. Poi non si sono avute più sue notizie, sembrava scomparsa nel nulla. Giorni dopo è stato reso noto che era stata trasferita bendata e con le mani legate alla prigione di Qarchak a Varamin, a sud della capitale iraniana.

Secondo indiscrezioni, sta per essere aperto un nuovo caso contro di lei.

Zeynab Jalalian è seriamente malata, ma le autorità le rifiutano le visite di medici specialisti e trattamenti sanitari fuori dalla prigione. Amnesty International ha denunciato a gran voce il rifiuto di far ricevere le adeguate cure mediche alla donna.

Dopo anni di tortura nelle prigioni iraniane e nonostante sia stata impedita la sua esecuzione, il futuro di Zeynab Jalalian è ancora incerto.

La minaccia di una condanna a morte da parte dello Stato iraniano esiste ancora.

#unadonnalgiorno

 

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