Zadie Smith è una delle autrici britanniche contemporanee di maggior talento.
Diventata un caso letterario a soli 23 anni, col suo primo libro Denti bianchi, docente a Harvard e alla Columbia University, dal 2010 insegna scrittura creativa alla New York University.
Di padre inglese e madre giamaicana, è nata col nome di Sadie Adeline Smith a Brent, quartiere operaio a nord-ovest di Londra, il 25 ottobre del 1975.
Da bambina ballava il tip-tap sognando di diventare attrice di musical. Dopo le scuole pubbliche, ha frequentato il King’s College di Cambridge per studiare letteratura inglese pensando di intraprendere la carriera giornalistica. Lì ha incontrato colui che sarebbe diventato il suo futuro marito nel 2004, Nick Laird.
Alcuni racconti, pubblicati in una raccolta studentesca, avevano attirato l’attenzione di un editore che le aveva offerto un contratto per un romanzo ancora da scrivere. Il suo primo libro, Denti bianchi, è stato un caso letterario senza precedenti, è apparso sul mercato editoriale molto prima di essere completato, diversi editori, infatti, se ne disputarono i diritti all’asta senza averlo letto, basandosi solo su manoscritti parziali.
Pubblicato nel 2000, divenne immediatamente un bestseller vincendo numerosi premi internazionali, per lo stile con cui è scritto, la sovrabbondanza di aggettivi, le frequenti digressioni su fatti secondari, è stato creato il termine realismo isterico dal critico letterario inglese James Wood.
Percorrendo quasi tutto il secolo scorso, Denti Bianchi racconta la storia dei due amici, Archie (inglese) e Samad (bengalese e musulmano osservante) e delle loro strampalate famiglie. Descritto come un romanzo sull’integrazione razziale è, in realtà, la rappresentazione ossessiva dell’annosa ricerca della propria identità.
Altra protagonista del romanzo è Londra, che viene descritta nei suoi cambiamenti e contraddizioni con grande maestria. Il tempo assume una dimensione fluida e polimorfica fatta di continui balzi in avanti e indietro nel secolo, a sottolineare corsi e ricorsi storici.
Due anni dopo è uscito L’uomo autografo, la storia di un collezionista ebreo cinese, che è stato un altro notevole successo commerciale ma con critiche non così entusiaste come per la sua prima opera.
Il suo terzo romanzo, Della bellezza, del 2005, ambientato a Boston e dintorni, dove ha vissuto per due anni lavorando a Harvard, ha vinto l’Orange Prize. Apertamente ispirato a Casa Howard, racconta della crisi sentimentale e lavorativa di Howard Belsey, docente inglese di storia dell’arte trapiantato negli Stati Uniti per motivi accademici, e della sua famiglia.
Quasi tutti i personaggi sono delle persone orribili, che l’autrice riesce a rendere simpatici, che riescono a superare le loro tremende vicissitudini grazie all’ironia e a un linguaggio segreto, una sorta di lessico familiare.
Nel 2012 è uscito il romanzo NW, il titolo prende spunto dal codice postale di Kilburn, il quartiere di Londra dove è ambientato.
Fin dal suo esordio, Zadie Smith si è dimostrata molto abile gestire e intrecciare vicende e voci di personaggi molto diversi tra di loro, per età e retroterra culturale. Ognuno ha una sua propria voce, un particolare modo di parlare, slang o derivazione culturale e sociale.
L’ultimo romanzo è stato Swing Time, del 2017, ha anche scritto numerosi racconti pubblicati in varie antologie e raccolte.
Critica militante, negli ultimi anni si è concentrata su saggi e interventi sui nuovi fenomeni di massa pubblicati su varie importanti riviste come il Guardian e la New York Review of Books.
Grandissima ammiratrice e amica di David Foster Wallace, indaga con ironia gli aspetti più dolorosi del reale, riflette sulle potenzialità e le modalità del rapporto tra processi mentali associativi e scrittura.
Il suo stile è estremamente curato, ogni carattere è racchiuso in un perfetto equilibrio di parole e frasi.
I suoi racconti evidenziano l’inafferrabilità del mondo contemporaneo, sospeso tra accumulazione e iper-semplificazione, tra disinteresse e partecipazione, tra spreco e rilevanza.
Zadie Smith ha raccontato magistralmente alcuni dei temi più delicati del presente: lo scontro delle generazioni e delle culture, le differenze di classe e la costruzione dell’identità, l’adolescenza e i sogni della nostra epoca, l’amore, il tradimento e la malattia.
#unadonnalgiorno