Titina De Filippo attrice, autrice di commedie, pittrice, era la prima dei tre figli nati dalla relazione di Luisa De Filippo con Eduardo Scarpetta. Erano definiti ‘figli del bottone’, perché la madre era la sarta della compagnia del grande commediografo e la nipote di sua moglie Rosa De Filippo, che conosceva e tollerava questa famiglia parallela del proprio marito.
Sobria nella recitazione è stata a proprio agio nelle parti comiche e in quelle drammatiche, in generi leggeri, come la farsa e la rivista e in commedie a tinte forti.
Nata a Napoli il 27 marzo 1898 sarà seguita da Eduardo nel 1900 e da Peppino nel 1903.
Titina, Annunziata all’anagrafe, esordisce nel 1905, nel ruolo di Peppeniello in Miseria e nobiltà di Scarpetta. Si divide tra i palcoscenici di Roma e Napoli alternando parti maschili e femminili sotto l’occhio vigile del padre. Nel 1915 lavora nella Compagnia Comica Napoletana di Eduardo Scarpetta diretta dal figlio, Vincenzo.
Nel 1921, nella compagnia di Francesco Corbinci, incontra Pietro Carloni, si sposeranno nel luglio del 1922 e avranno un figlio, Augusto.
Nel 1931 a Roma debutta la Compagnia del Teatro Umoristico di Eduardo De Filippo ribattezzata poi Il Teatro Umoristico I de Filippo. Il successo è straordinario. Con loro lavoreranno anche Tina Pica, Pietro Carloni e Dolores Palumbo.
Negli anni Trenta, recitano nei teatri di tutta Italia ma la convivenza è difficile e l’attrice è l’ago della bilancia tra i due titanici fratelli il cui rapporto non è semplice. Nel 1937 Titina De Filippo inizia la carriera cinematografica che continuerà per anni, girerà in tutto 37 film.
Nel 1939 Titina decide di abbandonare il ‘blocco’ come erano definiti i fratelli e la sorella insieme in scena. Col marito, recita nella rivista di Nino Taranto; torneranno con Eduardo e Peppino nel 1942. Nel dicembre del 1944 Eduardo e Peppino sciolgono la compagnia, si dividono il repertorio e seguono strade diverse
Nel 1945 nasce la nuova compagnia Teatro di Eduardo con Titina De Filippo. Esordiscono al San Carlo, l’unico teatro di Napoli non requisito dagli alleati, il 25 marzo 1945 con Napoli milionaria!, Titina interpreta la parte di Donn’Amalia.
Eduardo è il primo autore italiano che racconta la guerra vista dai civili e una società degradata che sembra senza speranze e deve invece ricostruire un futuro. È tra i primi artisti che chiedono una riflessione su quanto è appena accaduto.
Dopo Napoli Milionaria e Questi fantasmi!, scrive per lei Filumena Marturano, un personaggio complesso, atteso da una vita, il sogno di ogni attrice. È un trionfo, al Mediolanum di Milano, Titina riceve trentadue chiamate agli applausi, uno spettatore le bacia l’orlo del vestito. Il 13 luglio 1947 reciterà Filumena davanti a Pio XII.
Titina non concede nulla al manierismo, la sua recitazione è naturale, essenziale e moderna. Con rigore assoluto offre al pubblico le mille sfaccettature dei personaggi che interpreta in maniera magistrale e che sono diventati simboli universali della condizione femminile.
Nel 1948 durante una delle repliche, una forte bronchite e un collasso mettono a repentaglio la sua vita; è stenosi mitralica.
Nei film girati negli anni successivi l’attrice interpreta in maniera egregia, il ruolo della moglie possessiva e avara in ‘Totò, Peppino e i fuorilegge’, del 1955, e della madre autoritaria in ‘Totò, Vittorio e la dottoressa’ del 1958.
È stata anche autrice di soggetti cinematografici, di commedie, alcune delle quali scritte con Peppino, e sceneggiatrice cinematografica, ha scritto poesie, e un libro di memorie. Alcune opere sono andate perdute, altre sono state pubblicate e messe in scena.
Ha vissuto una breve esperienza politica, si è candidata nel 1953 alla Camera come indipendente nelle liste della DC facendosi promotrice, in campagna elettorale, di progetti a favore del teatro, del cinema e della categoria degli artisti.
L’ultimo film in cui ha recitato è stato ‘Ferdinando I Re di Napoli’, nel 1959. Dal 1961, frequenti e forti attacchi d’asma la obbligarono a ritirarsi dalle scene.
Sempre più lontana dalle scene dal 1954, si dedica alla pittura, ai collage, ha fatto mostre in Italia e in Europa. Muore il 26 dicembre 1963. Al suo funerale tutti gli artisti con cui ha lavorato, da Vittorio De Sica a Totò, i fratelli Eduardo e Peppino e una folla di genteche aveva amato e applaudito la grande Titina.
Suo figlio, Augusto Carloni, ne ha scritto la biografia Titina De Filippo. Vita di una donna di teatro.
La città di Roma, dove ha vissuto fino alla fine, le ha intitolato una strada.
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