Mourir vieux, c’est bien… mais vieillir bien, c’est mieux.
Con la paura, con l’ignoranza, non può esistere coscienza. Quando si è anziani si ha un’immensa libertà e troppe poche persone ne approfittano. Alla nostra età si può dire e fare ciò che ci pare, qualcuno ci prenderà per vecchi pazzi ma ci sarà sempre una parte di mondo che avrà rispetto per la nostra esperienza e ci considererà saggi. Io ho cominciato, gli altri dovranno continuare, non é mai troppo tardi per cambiare il mondo.
Thérèse Clerc è stata una figura di spicco del femminismo francese.
Nata a Parigi il 9 dicembre 1927, è cresciuta in una casa borghese della città di Bagnolet. Sposa a vent’anni, è stata madre di quattro figli.
Negli anni ’60 ha preso parte alle manifestazioni contro le guerre in Indocina e Algeria ed è entrata a far parte del Movimento per la libertà dell’aborto e del controllo delle nascite.
Sono stati anni di tante battaglie per i diritti civili. Di fronte alle posizioni conservatrici della Chiesa in materia di diritti delle donne, ha creato un’associazione cristiana femminista. Ha fortemente osteggiato l’intolleranza della società francese contro le persone omosessuali considerate un “flagello sociale“.
Trasferitasi a Montreuil dopo il divorzio, nel 1969, ha eseguito aborti clandestini per donne in difficoltà nel suo piccolo appartamento fino al 1975, anno in cui vennero finalmente legalizzati.
Attiva nel Movimento per la Pace, alla fine degli anni ’70, si è unita al Partito Socialista Unito apportando la sua prospettiva femminista.
Nel 1990 è stata firmataria dell’appello dei 75 contro la Guerra del Golfo.
Nel 2000 ha fondato la Maison des femmes de Montreuil, poi ribattezzato Maison Thérèse Clerc, un centro culturale, sociale e femminista per donne vittime di violenza.
È stata una donna che ha vissuto varie vite differenti, senza mai negare nulla delle sue convinzioni.
Riconosceva che la sua educazione cristiana l’aveva aperta alla condivisione e all’altruismo. Aveva dichiarato che l’incontro con i sacerdoti operai di ritorno dal servizio militare in Algeria le aveva dato l’opportunità di conoscere il pensiero di Marx.
Ricordava l’importanza di insegnare alla gente la sovversione, perché è questa che fa muovere l’umanità.
Il suo ultimo grande progetto, ecologico e autogestito, unico al mondo, sono stati i Babayaga (strega o befana in russo), un’esperienza alternativa alla casa di riposo e all’isolamento delle cure a domicilio. L’idea, nata nel 1999, ha visto la luce soltanto nel 2012.
Una struttura pensata per donne anziane, incoraggiate a vivere insieme in modo libero e costruttivo. Un sistema di mutuo aiuto, per consentire alle donne di rimanere attive e in buona salute e sfuggire all’infantilizzazione della vecchiaia.
Le Babayaga, sono costituite da una struttura composta da 25 singoli appartamenti intorno ai quali ci sono stanze comuni.
La vita collettiva, sosteneva, ci rende più intelligenti.
Ha fondato l’università popolare della terza età Université des Savoirs sur la Vieillesse, la prima nel suo genere, perché, come sosteneva, per sopravvivere devi mantenere la testa fresca, pensare, pensare e sognare.
Nel 2008 è stata insignita della Legion d’Onore dalla storica del femminismo Michelle Perrot, alla presenza di Simone Veil.
È stato girato un film sulle ultime settimane della sua vita, Le vite di Thérèse, voluto fortemente nel desiderio di dissacrare il tabù intorno al corpo morente.
Si è incarnata nelle proprie battaglie. Non ha avuto remore a mostrare con ironia e dissacrazione il suo corpo coi segni del tempo, anche in vari shooting fotografici.
Ha ipotizzato e realizzato un luogo dove le donne potessero vivere insieme dopo una certa età, con l’esperienza di mutuo aiuto, senza doversi sentire vecchie e inutili.
Continuare ad avere la responsabilità di una collettività significa non consentire al corpo e alla mente di lasciarsi andare all’inedia.
Thérèse Clerc ha vissuto e realizzato la sua pratica femminista fino all’ultimo istante.
È morta di cancro il 16 febbraio 2016 a Montreuil, è sepolta a Père Lachaise.
#unadonnalgiorno