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Temple Grandin e la macchina degli abbracci

Temple Grandin etica e autismo

Io penso in immagini. Le parole sono come una seconda lingua per me. Traduco le parole, sia pronunciate che scritte, in filmati a colori. Quando qualcuno mi parla, traduco immediatamente le sue parole in immagini.

Temple Grandin è una professoressa associata della Colorado State University, molto nota per la sua attività di progettista di attrezzature per il bestiame. Attivista del movimento in tutela dei diritti degli animali e del movimento dei diritti delle persone autistiche. È affetta da disturbo dello spettro autistico nella sua variante a alto funzionamento, detta Sindrome di Asperger.

Ha il grande merito di aver presentato il punto di vista delle persone autistiche, contribuendo all’affinamento di metodologie di intervento più adatte a supportare le persone colpite da questa sindrome.

Temple Grandin è nata a Boston il 29 agosto 1947, periodo in cui la sindrome autistica era relativamente poco conosciuta. Ebbe la fortuna di godere di un buon supporto sia a scuola che in famiglia.

Ha iniziato a essere conosciuta dopo che Oliver Sacks la descrisse nel suo racconto Un antropologo su Marte, il cui titolo riprende la sua stessa definizione sul suo modo di sentire le persone neurotipiche.

È stata ospite dei più importanti programmi televisivi nazionali, ha scritto articoli per riviste come Time, People, Forbes e quotidiani come il New York Times.

È stata la protagonista di un documentario e di un film della HBO che ha ricevuto sette candidature agli Emmy Award, tra cui quelle per miglior film e miglior attrice in una miniserie o film TV.

Basandosi sulla sua personale esperienza ha contribuito a migliorare gli insegnamenti per cercare di risolvere le problematiche di bambine e bambini autistici, combattendo comportamenti inadatti per altri più adeguati.

Ha raccontato di essere ipersensibile ai rumori e ad altri stimoli sensoriali e di provare il bisogno di trasformare ogni cosa in immagini visive. Ritiene che il suo successo nel lavoro di progettista dipenda proprio dalla sua condizione di autistica. È a partire da tale condizione che riesce a soffermarsi su dettagli minutissimi ed è in grado di utilizzare la memoria visuale come fosse un supporto audiovisivo, sperimentando mentalmente le diverse soluzioni da adottare. In tal modo riesce a prevedere anche le sensazione che proveranno gli animali sui quali verrà utilizzata l’attrezzatura.

Ciò che l’ha resa famosa è una speciale apparecchiatura che ha inventato a 18 anni: la “macchina degli abbracci”. 

Aveva visto che le mucche diventavano mansuete dentro la gabbia di contenimento usata dal veterinario per visitarle, e intuito che uno strumento simile avrebbe potuto calmare anche lei. Così, con due assi di compensato che si stringevano dolcemente ai lati di una panca, realizzò lo strano congegno. Che funzionò a meraviglia. E fu così che Temple, giovane autistica con tanti problemi di relazione, capì di avere una speciale affinità con gli animali. Capì che per essere felice avrebbe dovuto studiarli e stare con loro il più possibile. Quel che non sapeva è che varie altre – e non meno spiazzanti – scoperte avrebbero fatto di lei una delle più famose esperte del comportamento animale.

Le persone autistiche e gli animali rispondono agli stimoli esterni in modo diverso dalla norma, secondo regole precise, con un linguaggio interiore coerente e un’attenzione concentrata su particolari visivi, uditivi e tattili che alle altre persone sfuggono del tutto.

Per Temple Grandin, incapace di capire i rituali della socialità, un abbraccio non è che un sovraccarico sensoriale di impulsi contraddittori. Ecco perché deve rifugiarsi dentro una macchina, se vuole provare senza complicazioni quel piacere. Agli animali capita lo stesso con una grande varietà di stimoli, che interpretano secondo i loro codici specifici.

Un impermeabile giallo appeso a un cancello per noi non ha alcun significato particolare, ma per una mucca è un segnale, che può scatenare reazioni di panico. Per scoprire questa correlazione inaspettata occorre una mente fuori dal comune, in grado di vedere la realtà dal punto di vista dell’animale.

Capire il linguaggio degli animali non è solo un’avventura intellettuale, ma anche un modo concreto per imparare a comunicare con loro: grazie a una donna autistica e al suo affascinante mondo interiore, oggi siamo in grado di farlo.

Temple Grandin, dopo aver subito nella sua vita, vessazioni, insulti, porte chiuse, dinieghi, è andata comunque avanti con ostinazione e grande forza dimostrando al mondo intero che la diversità può e deve essere arricchimento.

#unadonnalgiorno

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