Susan Abulhawa è scrittrice e attivista per i diritti umani palestinese con nazionalità statunitense.
Autrice di numerosi libri è anche la fondatrice di un’organizzazione non governativa, Playgrounds for Palestine che sostiene l’infanzia nei territori occupati.
Il suo romanzo più famoso, Ogni mattina a Jenin, del 2011 è stato tradotto in 32 lingue e ha venduto oltre un milione di copie. Nel blu tra il cielo e il mare, del 2015 è stato venduto in 19 lingue ancor prima della sua uscita. L’ultimo libro pubblicato nel 2020 è Against the Loveless World.
Insignita nel 2003 del premio Edna Andrade, è relatrice in convegni internazionali. I suoi articoli sulla situazione palestinese sono apparsi su numerose importanti riviste.
Nata a Gerusalemme il 3 giugno 1970, ha avuto un’infanzia turbolenta. I suoi genitori, profughi della guerra arabo-israeliana del ’67, si separarono poco dopo la sua nascita. Ha vissuto tra Kuwait, Stati Uniti, Giordania e Palestina. È stata anche molto tempo in un orfanotrofio fino a di 13 anni, quando Israele l’ha espulsa ed è andata negli Stati Uniti, dove ha vissuto brevemente con suo padre prima di entrare nel sistema di affidamento negli Stati Uniti.
Laureata in scienze biomediche all’Università della South Carolina, prima di diventare scrittrice è stata ricercatrice per un’azienda farmaceutica.