Steffi Graf è stata una delle migliori tenniste della storia.
Numero uno della classifica mondiale per 377 settimane complessive, nessuno e nessuna ha ancora mai superato il suo record.
Atleta completa, rapida, potente e veloce, il suo punto di forza era il dritto, che le valse il soprannome di Fräulein Forehand.
Ha vinto 22 titoli Slam su 31 giocati, una vittoria olimpica e cinque Tour Finals.
Assieme a Serena Williams è tra le uniche atlete al mondo ad aver vinto, al singolare, i quattro tornei del Grande Slam, la medaglia d’oro ai Giochi olimpici estivi, il WTA Championships, la Fed Cup e la Hopman Cup.
Nel 1988, ha conquistato in singolare il Grande Slam, la vittoria di tutti i tornei maggiori e, unica nella storia di questo sport (uomini compresi), l’oro olimpico, tutto nello stesso anno. Per questa impresa è stata coniata, apposta per lei, l’espressione Golden Slam.
Nata col nome di Stefanie Maria Graf, a Mannheim, in Germania, il 14 giugno 1969, ha iniziato a giocare a tennis a tre anni, per iniziativa del padre Peter, assicuratore che nel tempo libero insegnava tennis. A cinque anni partecipava ai primi tornei, a tredici era campionessa europea Under 18 e debuttava nel circuito dei professionisti.
Nel 1983 ha giocato la sua prima stagione da professionista. L’anno successivo ha raggiunto gli ottavi a Wimbledon e partecipato alle Olimpiadi di Los Angeles, rappresentando la Germania Ovest.
Durante la sua carriera Steffi Graf ha avuto diverse rivali storiche, le prime due furono Chris Evert e Martina Navrátilová, poi si aggiunsero Gabriela Sabatini, Arantxa Sánchez Vicario e, più di tutte, Monica Seles.
Il 1988 è stato l’anno migliore della sua carriera, oltre ai successi in campo si è meritata il premio BBC Overseas Sports Personality of the Year.
Inarrestabile, nonostante un infortunio e alti e bassi che le sono costati varie volte il primo posto nella classifica mondiale, ha continuato a giocare partite rimaste nella storia dello sport.
Nel 1995 è stata sotto i riflettori per un’accusa di evasione fiscale che risaliva a quando giocava ancora minorenne e il suo patrimonio era gestito dal padre che venne, infatti, condannato a 45 mesi di detenzione. La lontananza dal genitore, incarcerato, le diede finalmente la possibilità di condurre una vita sociale, cosa che fino a quel momento le era stata completamente preclusa.
Contro la storica rivale, Monica Seles, ha giocato in finale, agli US Open, quello che venne definito il match del secolo.
Nell’agosto del 1999, ha annunciato improvvisamente il suo ritiro dalle scene mentre era la numero tre del ranking mondiale.
Il 22 ottobre 2001 ha sposato il collega Andre Agassi, diventando una delle coppie più celebri della storia dello sport. Insieme hanno un figlio e una figlia.
Riservata e restia a mettere in piazza la sua vita privata, grazie al marito che usa i social e invece ama comunicare, abbiamo letto del loro incontro e della loro bella storia d’amore nella famosa autobiografia del tennista dal titolo Open, la mia storia.
Una donna forte, coraggiosa, in campo era una macchina da guerra senza perdere la sua grande umanità.
#unadonnalgiorno