Simona Kossak ha dedicato la sua vita a proteggere, curare e tutelare gli animali.
Nata in Polonia il 30 maggio 1943, in una famiglia di pittori da cui ha ereditato la sensibilità verso la natura e la bellezza.
Scienziata, documentarista, conduttrice radiofonica e ecologista, ha lottato per la protezione delle foresta di Bialowieza, al confine con la Bielorussia.
Ha vissuto per più di trent’anni in una baita senza luce e acqua corrente, isolata dal mondo esterno per buona parte dell’anno a causa dell’impraticabilità della strada. Ha vissuto con un corvo e, per 17 anni, con una femmina di cinghiale. Nella sua stanza da letto ha abitato una lince, una cicogna, un bassotto e dei pavoni. Una cerva scelse la sua capanna per mettere al mondo i suoi piccoli.
È stata una donna di grande cultura e estrema sensibilità. Laureata in Scienze Forestali si è battuta per la salvaguardia delle più antiche foreste europee e per la tutela dei loro abitanti. Zoopsicologa, riusciva a creare un rapporto unico con tutti gli esseri che incontrava.
Era considerata una Strega, perché parlava con piante e animali. La sua forza e il suo amore per la Natura erano invece qualcosa di magico.
Nel 1993 ha iniziato una battaglia per salvare linci e lupi dall’estinzione. Dei ricercatori polacchi che effettuavano studi su questi animali, li dotavano di collari con radio-trasmittente per seguirne gli spostamenti, ma per catturarli usarono trappole vietate dalla legge. Simona Kossak riuscì a trovarle e le mostrò ai giornalisti, rifiutandosi di restituirle perché si trattava di pericolose ganasce in metallo che potevano uccidere gli animali.
Venne indagata dalla Procura regionale polacca ma riuscì a ottenere la loro rimozione definitiva.
Nel 2000 è stata insignita della Croce d’Oro al Merito come riconoscimento per i contributi nel campo della scienza e della conservazione della natura.
Ha vinto un premio radiofonico nel 2003 per aver divulgato conoscenze scientifiche nelle trasmissioni condotte anche in ospedale, quando venne ricoverata per una grave malattia che l’ha portata alla morte il 15 marzo 2007.
Simona Kossak non è stata una ricercatrice come tante, ha vissuto nella foresta ogni giorno e si è “messa nei panni di chi osservava” con l’animo sensibile e rispettoso di una grande artista.
È stata capace di percepire in profondità l’energia della Natura, sintonizzandosi con le vibrazioni delle creature del bosco.
#unadonnalgiorno