Non scrivo per rendere felici le persone. Se lo fai per questo motivo non stai scrivendo la cosa giusta.
Saydia Gulrukh, giornalista, ricercatrice e blogger femminista bengalese, nota per il coraggio con cui si occupa di diritti negati, sfidando il potere e continuando a denunciare e chiedere un giusto salario e maggiore sicurezza sul lavoro.
Il suo attivismo è iniziato mentre studiava all’Università Jahangirnagar, quando le sue compagne le hanno confidato storie di stupri e abusi. Con 37 giorni di sciopero, ha contribuito a far espellere uno studente che aveva stuprato cento ragazze e aveva addirittura celebrato questo orrendo primato coi suoi amici.
Dopo la laurea in antropologia ha proseguito i suoi studi alla Simon Frasier University in Canada e conseguito un dottorato di ricerca all’Università di Chapel Hill.
Tornata in Bangladesh, ha iniziato a lavorare per il giornale in lingua inglese NewAge, la sua prima inchiesta è stata la scomparsa di Kalpana Chakma, attivista femminista che ha ricoperto la carica di segretaria organizzativa della Hill Women’s Federation nel 2008.
Seguendo un progetto fotografico su bambini e bambine operaie, ha iniziato a occuparsi della condizione delle persone che lavorano nell’industria tessile, uno dei pilastri principali dell’economia con l’82% di tutte le esportazioni che vanno a rifornire i principali rivenditori di abbigliamento occidentali.
Nei suoi reportage ha coperto la morte e gli infortuni sul posto di lavoro e i conseguenti casi giudiziari. È stata minacciata, molestata e aggredita fisicamente durante le proteste che chiedevano giustizia per le vittime di incidenti come l’incendio della fabbrica Tazreen del 2012 che ha ucciso 112 persone e il crollo dell’edificio Savar del 2013, dove ne sono state uccise 1.129. È scesa in piazza e svolto indagini per diversi anni provando a fare chiarezza sulle violazioni dei diritti di operai e operaie, spesso minori sottopagati. Scrive della condizione in cui versano le donne in un blog femminista collettivo.
Saydia Gulrukh non ha paura delle conseguenze del suo attivismo, convinta che per realizzare un mondo migliore ci sia bisogno del contributo di ogni persona e lei continua, tenace e coraggiosa, a fare la sua parte.
#unadonnalgiorno