Sara Josephine Baker medica statunitense ricordata per aver contribuito in maniera significativa al miglioramento della salute pubblica negli Stati Uniti, in particolar modo nella cura contro la febbre tifoide, la malattia del sonno e per il suo impegno pionieristico nella prevenzione della salvaguardia della salute dei bambini e delle mamme.
È stata la prima direttrice del New York City Bureau of Child Hygiene, il primo ufficio del paese a occuparsi di igiene e prevenzione e prima donna a ottenere un dottorato in sanità pubblica alla New York University e al Bellevue Hospital Medical College (in seguito New York University School of Medicine).
Tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, le malattie infettive erano tra le principali preoccupazioni di chi si occupava di medicina. Nelle città i servizi igienico-sanitari erano scarsi. I corpi in decomposizione di animali morti giacevano per le strade e il latte non pastorizzato veniva venduto in lattine arrugginite. Epidemie di dissenteria, vaiolo e tifo mietevano annualmente migliaia di vittime specialmente tra i bambini e i lattanti.
A New York, un terzo dei decessi totali era tra neonati di meno di un anno. Durante l’estate del 1902, nella Hell’s Kitchen 1.500 bambini morivano ogni settimana per dissenteria.
La medicina preventiva era praticamente sconosciuta, si interveniva soltanto dopo il sorgere della malattia. Non c’erano programmi o politiche di sanità pubblica su larga scala. Le donne che esercitavano la professione di medica erano meno dell’1%.
Josephine Baker nacque il 15 novembre 1873 a Poughkeepsie, New York, da Daniel Mosher Baker, avvocato, e Jenny Harwood Brown, una delle prime laureate del Vassar College. Suo padre morì di febbre tifoide quando aveva 16 anni, fu allora che decise di studiare medicina. Riuscì a persuadere sua madre nonostante in famiglia fossero tutti scettici sul fatto che una ragazza volesse diventare medica.
Nel 1894 andò al Woman’s Medical College di New York, unica scuola che accettava le donne (fondata nel 1868 da Elizabeth e Emily Blackwell).
Dopo aver terminato la scuola di medicina, fece il tirocinio al New England Hospital for Women and Children di Boston e collaborò in una clinica in una baraccopoli di Boston. Lì imparò quanto male la scienza medica serviva le popolazioni affollate della città, toccò con mano il legame tra povertà e malattia.
All’inizio del secolo, cominciò il lavoro della sua vita nel Dipartimento della Salute di New York come ispettrice medica. Il suo primo lavoro fu quello di esaminare i bambini in una scuola pubblica.
Nel 1907 venne nominata assistente commissaria per la salute, lavorando su una serie di problemi di alto profilo tra cui la vaccinazione contro il vaiolo. Fu anche determinante nell’identificare “Typhoid Mary” Mary Mallon, una cuoca che aveva lavorato in diverse famiglie di New York e che aveva involontariamente causato una piccola epidemia di tifo in città. Il caso ampiamente pubblicizzato aveva alimentato i timori per i pericoli nascosti per la salute e spianato la strada a programmi di salute pubblica più ampi per migliorare gli standard di igiene.
Nel 1908, Josephine Baker venne nominata direttrice del nuovo Bureau of Child Hygiene della città, dove sviluppò programmi per la formazione delle ostetriche, l’igiene di base e l’assistenza preventiva. Fu anche pioniera delle stazioni per bambini e delle Little Mothers Leagues, per addestrare le ragazze dai 12 anni in su nell’assistenza infantile di base. Queste Leghe avevano importanti benefici pratici per l’economia familiare. Educare i fratelli e sorelle più grandi a prendersi cura dei più giovani ha permesso alle madri di andare a lavorare, una questione chiave per la salute familiare e la sicurezza finanziaria.
Promosse l’educazione sanitaria nelle comunità di immigrati della città, distribuiva latte ai bambini e creò un programma di salute scolastica che fu copiato in trentacinque stati in tutta l’America.
Quando Josephine Baker si ritirò nel 1923, New York city aveva il più basso tasso di mortalità infantile di qualsiasi grande città americana.
È passata alla storia non soltanto per i suoi contributi alla salute pubblica e alla politica sociale, ma anche per il suo lavoro nell’amministrazione, aveva la supervisione di uno staff che includeva molti medici maschi scettici sulle donne in medicina. Vestiva come un uomo per non essere denigrata dai colleghi maschi e per avere più credibilità.
Il suo lavoro la rese una figura di spicco nella sanità pubblica e l’impiego all’Ufficio di Igiene Infantile di New York City divenne un modello per programmi simili in altre città, così come per lo United States Children’s Bureau, fondato nel 1912.
Il suo lavoro nelle scuole portò alla creazione di un programma di infermieri scolastici in tutta la città che ottenne l’azzeramento dei casi di pediculosi e di tracoma prima molto diffusi tra gli studenti. Formò i primi programmi in medicina preventiva e salute pubblica che sperimentò negli slum dell’Est Side. Per frenare l’enorme tasso di mortalità neonatale, impiegò le infermiere scolastiche nell’estate del 1908 per visitare le case per insegnare alle madri come prendersi cura dei loro bambini. Quell’estate ci furono 1.200 morti in meno rispetto al precedente.
Sara Josephine Baker è stata una donna che ha dovuto faticare per studiare medicina, lottare per essere riconosciuta come una professionista, osteggiata dai colleghi in quanto donna, ma non si è mai fermata. Rideva delle assurde critiche sessiste che le venivano rivolte.
È riuscita a fare sempre ciò che voleva senza retrocedere, ha avuto un ruolo fondamentale nella prevenzione e nell’igiene che ha salvato la vita a milioni di persone, soprattutto donne e bambini.
È stata una pioniera della medicina, forte e coraggiosa, ha contribuito a migliorare le condizioni del pianeta con le sue intuizioni scientifiche e all’avanguardia. Una donna che l’umanità intera deve ringraziare per non essersi fatta scoraggiare da avversità e maldicenze.
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