Ce ne andiamo in giro con una specie di invisibile esoscheletro, noi donne, ci siamo ancora costrette, per difesa, per necessità. Un’armatura che potenzia le capacità fisiche e quelle psichiche, uno scudo che ci protegge. Ora, immaginiamo sia fatto di luce, il nostro carapace: nessun bisogno di piacere o di compiacere, così come invece ci hanno abituato fin da piccole. Non siano il successo, i followers o la fisicità vincente il nostro lasciapassare. Ma un corpo fatto di luce, che illumini il mondo quando lo attraversiamo, che rieduchi la nostra società narcisista alla capacità di amare.
Saba Anglana è un’artista poliedrica. È cantautrice, attrice, autrice, conduttrice radiofonica, lavora in produzioni teatrali e televisive e sviluppa progetti discografici internazionali.
Ha all’attivo quattro dischi distribuiti in oltre sessanta paesi del mondo, i cui testi sono scritti nelle lingue che compongono il suo albero genealogico, tra Italia e Africa orientale.
È nata a Mogadiscio, in Somalia, il 17 novembre del 1970 da padre italiano e madre etiope.
Aveva cinque anni, nel 1975, quando il regime di Mohammed Siad Barre, sospettando la sua famiglia di spionaggio, li ha costretti ad abbandonare il paese. Riparati prima in Etiopia e poi in Italia, si sono stabiliti a Roma.
Dopo la laurea in Storia dell’Arte all’Università La Sapienza ha iniziato a lavorare come attrice, ha fatto parte del cast del telefilm La squadra per due stagioni, è stata doppiatrice nel film Totò Sapore e ha recitato in tanti teatri italiani.
Nel 2006 ha inciso l’album Jidka – The Line, cantato in somalo e inglese, con la prestigiosa etichetta inglese World Music Network, che l’ha vista esibirsi in centinaia di spettacoli in cui alterna il canto alla narrazione. Da segnalare la sua partecipazione a The Earth Nat Geo, il 22 aprile 2008 in Piazza del Campidoglio a Roma, insieme a artiste e artisti del calibro di Cesária Évora e Nidi D’Arac, per fare qualche nome.
Il secondo album, del 2010, Biyo – Water is Love, dedicato all’acqua e alle problematiche legate al suo sfruttamento, entrato nella Top 10 della European Top Chart of World Music, l’ha vista testimonial di campagne mediatiche internazionali in materia di salute e diritti umani.
Nel 2012 è uscito Life Changanyisha, sul valore della mescolanza, registrato in Tanzania e cantato in swahili. Tre anni dopo ha visto la luce Ye katama hod – The belly of the city, sguardo sul rapporto tra il progresso e la tradizione nell’epoca delle grandi trasformazioni.
Il suo suo libro di prosa poetica, Lettera al mio fantasma. Piccola epopea dell’assenza, è stato dato alle stampe nel 2018.
A teatro ha recitato con Marco Paolini, è stata diretta da Gabriele Vacis, Armando Pugliese, Jacopo Gassman e altri.
È anche autrice di spettacoli che ha anche interpretato come Mogadishow, Abebech – Fiore che sboccia – Storia di identità, preghiera e guarigione e Riti ruggenti.
Nel 2021 è nel cast del film Boys con Neri Marcorè e Marco Paolini.
Saba Anglana è una donna consapevole del suo presente che non trascura le sue origini e il passato. La sua voce è uno strumento potente, di prorompente comunicazione corporea e spirituale. Gestisce complesse modulazioni vocali nell’esercizio del suono, un’armonica padronanza della sua forte capacità espressiva. È fatta di luce, suoni e essenza.
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