Rosa King, cantante e musicista che ha spaziato tra blues, jazz, soul e funk, viene considerata una delle più grandi sassofoniste della storia.
Nata Negli Stati Uniti, ha conosciuto la gloria in Olanda, ha suonato in tutto il mondo e si è spenta a Roma, poche ore dopo il suo ultimo concerto.
Nata 14 marzo 1939 a Macon, in Georgia, tra i suoi compagni di scuola c’era Richard Penniman, il futuro Little Richard.
A quattordici anni si esibiva come ballerina e a diciassette è andata via di casa per lavorare con Charles Taylor & The Bronze Mannikens, uno spettacolo che aveva attraversato le regioni meridionali degli Stati Uniti.
Trasferitasi a New York, ha fatto ogni sorta di lavoro per mantenersi, ma la sua passione era la musica. Ha iniziato a suonare la chitarra per poi passare alla batteria e al sax tenore, lo strumento che l’ha resa celebre.
Si è esibita con celebrità del calibro di Little Richard, Cab Calloway e Lionel Hampton e, nei primi anni Settanta, è approdata a Amsterdam con uno spettacolo soul. Innamorata della città ha deciso di restarci e lì, con il bassista Rainer Bleck, ha formato la band Rosa King & Upside Down.
Nel 1978 si è fatta notare sul palco del North Sea Jazz Festival durante una sfida di sax tenore con leggende della musica, scatenando il delirio del pubblico, la kermesse l’ha vista protagonista per ben nove edizioni.
Ha suonato in mezzo mondo, Polonia, Indonesia, Lituania, Libano, Francia, Svizzera, Norvegia, Sudafrica e, ovviamente, moltissimo nei Paesi Bassi.
È apparsa in diversi programmi televisivi europei, ha partecipato a diversi film e lanciato tanti giovani talenti internazionali.
Nota per essere la musicista più instancabile, si esibiva almeno venti volte al mese con la sua band Upside Down.
Nel 1981 ha suonato per due mesi di seguito al Joe’s Pier 52 di New York. Avrebbero potuto continuare ad oltranza, ma il mondo la aspettava.
Nel 1996, ha festeggiato i venticinque anni di attività in Olanda e presentato il suo ultimo disco 25 Years. Still Going Strong.
Nel 2000, anziana e affaticata ha deciso di ridurre i live per concentrarsi sulla scrittura e sulla registrazione di un nuovo disco.
La sua ultima performance è stata in Italia, a Roma, in un concerto televisivo con Alex Britti che aveva suonato con lei negli Upside Down. Sebbene avesse subito diversi attacchi di cuore la settimana prima, ha voluto esibirsi lo stesso su una sedia a rotelle. Dodici ore dopo, il 12 dicembre 2000, è morta.
Nei Paesi Bassi è stata istituita una Fondazione che porta il suo nome per sostenere le giovani musiciste.
Ostinata, professionale, gioiosa, contagiosa, si è conquistata un posto di rilievo nella musica in un ambiente non certo aperto alle musiciste. Non si è mai risparmiata nel duro lavoro e ha spianato la strada a tanti giovani talenti. Ha suonato fino all’ultimo minuto della sua esistenza.
La musica è nel mio sangue. A volte penso: quando sarò più vecchia andrò a vivere in Georgia. Ma poi penso: sono già vecchia! E probabilmente sono stato troppo maledettamente a lungo ad Amsterdam per poter tornare negli Stati Uniti.