Ronnie Spector, cantante statunitense, frontwoman del gruppo femminile The Ronettes.
Nacque col nome di Veronica Greenfield a New York il 10 agosto 1943, da madre afroamericana-cherokee e padre di origini irlandesi. Cresciuta nella Harlem spagnola, per strada e a scuola, era spesso isolata, considerata bizzarra. Questa emarginazione l’ha fatta crescere con una grinta e una rabbia incredibili.
Amante del jazz latino, nel 1957 fondò la band The Ronettes con la sorella maggiore Estelle Bennett e la cugina Nedra Talley.
Con i loro occhi pesantemente truccati, acconciature da alveare altissime e gonne sopra il ginocchio, il gruppo, divenne famoso negli anni ’60 con una serie di hit tra cui Baby, I Love You, (The Best Part of) Breakin’ Up e Be My Baby.
Sono state la prima band femminile ad andare in tour con i Beatles, aprendo i loro concerti nel 1966.
Il trio è entrato nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2007.
Con la sua vocalità graffiante, ha rivoluzionato non solo il canto ma il modo di stare su un palcoscenico.
Era stata sposata col famoso produttore Phil Spector, col quale aveva firmato un contratto nel 1963, da cui letteralmente fuggì dopo violenze e vessazioni, la teneva segregata in casa impedendole di partire col gruppo, aveva addirittura una bara vuota in cantina, per ricordarle che se l’avesse tradito lui l’avrebbe uccisa. Anni dopo, l’uomo finì in galera per aver sparato in bocca alla sua ragazza. Come manager, prima l’aveva lanciata in orbita per poi provare ad abbatterla quando si era reso conto del suo grande potenziale.
Ronnie Spector ha avuto tante collaborazioni illustri, da Patti Smith ai Greenhornes, senza scordare l’amico di sempre Keith Richards, col quale aveva avuto anche una breve storia d’amore.
George Harrison scrisse per lei la canzone Try some, buy some, uscita come singolo nel 1971, e Bruce Springsteen la accompagnò con la sua E Street Band nella cover di Billy Joel Say goodbye to Hollywood.
L’originale cattiva ragazza del rock and roll, dalla voce sferzante e la particolare bellezza si è spenta il 12 gennaio 2022 per un cancro.
È stata la principale ispirazione di un altro mito della musica, Amy Winehouse che oltre ad aver riadattato la sua canzone Back to black, ne aveva copiato anche l’alta cofana di capelli e il modo di truccarsi con una pesante linea di eyeliner sugli occhi con cui Ronnie Spector si esibiva all’inizio della sua carriera.
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