Robin Morgan è una delle figure più importanti del femminismo statunitense.
Scrittrice, poeta, giornalista e attivista è l’autrice di Sisterhood Is Powerful pluripremiato best seller che ha contribuito alla nascita del movimento femminista contemporaneo. Inserito dalla New York Public Library tra i 100 libri più influenti del ventesimo secolo.
È stata redattrice capo di Ms. Magazine, la più famosa rivista femminista statunitense, con Simone de Beauvoir ha fondato il Sisterhood Is Global Institute, il primo think tank femminista internazionale e ha co-fondato insieme a Jane Fonda e Gloria Steinem il Women’s Media Center.
Nata a Lake Worth, in Florida, il 29 gennaio 1941 è cresciuta nello stato di New York.
Dotata di un’intelligenza vivace e un precoce talento per la recitazione, a soli 4 anni, era già protagonista di un programma radiofonico nazionale, The Robin Morgan Show, in cui raccontava storie e faceva ascoltare dischi al proprio pubblico di giovanissimi. Due anni dopo, nel 1947, partecipava al programma Juvenile Jury.
Nel settembre 1968 ha organizzato la protesta al Miss America Pageant di Atlantic City, la prima grande azione pubblica del femminismo contemporaneo.
Nello stesso anno ha co-fondato WITCH, gruppo femminista radicale che svolgeva azioni di guerriglia teatrale per richiamare l’attenzione sul sessismo.
Robin Morgan ha disegnato il logo universale del movimento femminista mondiale, il pugno alzato nel simbolo del femminile, ha coniato la parola herstory (storia la femminile contrapposta a history o storia al maschile) e lanciato numerosi slogan femministi divenuti celebri in tutto il mondo, tra cui Il personale è politico e La pornografia è la teoria; lo stupro è la pratica.
Con i diritti guadagnati dalla sua prima antologia, Sisterhood Is Powerful del 1970, ha creato la prima fondazione femminista negli Stati Uniti, The Sisterhood Is Powerful Fund, che ha sovvenzionato centinaia di gruppi di donne negli anni ’70 e ’80.
Ha guidato l’acquisizione da parte delle donne del quotidiano di sinistra Rat, rompendo in maniera memorabile con il sessismo tossico della sinistra nel primo numero femminile del giornale, attraverso il famoso saggio Goodbye To All That.
Insignita della Laurea Honoris Causa come Doctor of Human Letters dall’Università del Connecticut, nel 1992, ha insegnato e tenuto incontri e convegni in tutte le principali università del Nord America.
Ha viaggiato – come organizzatrice, docente, giornalista – in Europa, Australia, Brasile, Caraibi, America Centrale, Cina, Indonesia, Palestina, Giappone, Nepal, Nuova Zelanda, Filippine e Sud Africa dove ha incontrato combattenti, attiviste, operaie e ogni possibile tipologia di donna.
Ha fatto parte dei consigli di amministrazione di numerosi network e associazioni femministe internazionali.
Collaboratrice di Ms. Magazine dal 1979, è stata redattrice capo dal 1989 al 1994, sotto la sua guida la rivista ha visto un successo incredibile che le ha procurato numerosi premi, tra cui quello del National Women’s Political Caucus.
Il suo archivio è conservato al Sallie Bingham Center for Women’s History and Culture della Duke University.
È l’autrice di oltre 20 pubblicazioni tra testi di poesia, teatro, saggi letterari e politici.
Ha raccontato la sua infanzia ed esperienza come attrice bambina nell’autobiografia Saturday’s Child: A Memoir del 2001.
Durante le primarie presidenziali del 2008, Robin Morgan ha scritto un infuocato articolo diventato immediatamente virale dal titolo Goodbye To All That#2 sulla retorica misogina contro Hillary Rodham Clinton. Enorme risonanza hanno avuto anche le sue Lettere da Ground Zero scritte dopo l’11 settembre e pubblicate sul retro di The Demon Lover: The Roots of Terrorism.
Instancabile divulgatrice, attualmente scrive e conduce WMC Live con Robin Morgan, programma radiofonico che va in onda in 110 paesi in tutto il mondo.
Da quando le è stato diagnostico il morbo di Parkinson ha scritto varie poesie su quello che sta vivendo.
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