365 days without school, without friends, without family, without quiet sleep, without good food, without safety, without homeland, and without childhood.
Cucino perché ho molto tempo libero, non possiamo nemmeno andare a scuola. Non esco quasi mai perché è molto pericoloso. Voglio mostrare al mondo che noi, bambini di Gaza, amiamo la vita e vorremmo vivere appieno la nostra infanzia.
Renad Attallah è la giovanissima influencer palestinese che pubblica tutorial in cui cucina con gli aiuti umanitari distribuiti dalle ong.
Ha iniziato a condividere contenuti dopo il 7 ottobre e in un anno è diventata il volto della speranza di una popolazione che resiste nonostante la mancanza dei beni di prima necessità.
Conta più di 800mila follower su Instagram.
Il suo sorriso innocente e il modo in cui ironizza sulla scarsità di risorse, stridono con il disastro umanitario che si sta consumando attorno a lei. È una bambina che si entusiasma per una pietanza, che gioisce con poco.
I video che condivide sono il modo per esorcizzare la guerra e conservare un briciolo di normalità.
È youth ambassador di Human Concern International, organizzazione non governativa canadese in prima linea nella consegna di aiuti umanitari a Gaza.
Nata a Deir el-Balah, nella zona centrale della Striscia di Gaza, Renad Attallah ha dieci anni ed è la più piccola di sette figlie e figli che vivono con la madre, il padre è morto un anno fa a causa di un cancro.
Dopo lo scoppio del conflitto, mancando molti degli alimenti principali, ha iniziato a condividere contenuti. L’inizio di tutto è stato un video diventato virale in cui lei, aprendo uno scatolone di aiuti umanitari, ha trovato un pacco di zucchero ed è esplosa in una gioia incontenibile. L’idea di filmarla è venuta a sua sorella Nourhan, farmacista e dietologa venticinquenne che ne gestisce l’account.
Vedendo la sua sorellina soffrire di gravi disturbi psicologici dopo aver visto i cadaveri di bambini martoriati durante il bombardamento della casa di fronte alla loro, ha pensato di creare contenuti per aiutarla a distrarsi.
Renad non frequenta la scuola perché l’invasione dell’esercito israeliano costringe la sua famiglia a spostarsi in continuazione, in cerca di un rifugio dalle bombe.
I social rappresentano per lei l’unico mezzo che ha per scavallare i confini della sua terra e far sentire a tutti i rumori della guerra. L’avventura, partita come un gioco, le consente di raccogliere fondi per tirare via la sua famiglia dal genocidio in atto.
Nei suoi video sono gradualmente sparite le mura di casa e il divano, oggi c’è un materasso gettato a terra e una tenda come riparo. Anche il cibo che prepara è cambiato, utilizza ciò che proviene dagli aiuti, alimenti liofilizzati e poche altre cose che si trovano ancora. Il tutto è alternato alla costante denuncia delle condizioni di vita dei palestinesi.
Ha sottolineato più volte la difficoltà di avere acqua e mostrato le ferite che stanno comparendo sul suo corpo per la costante carenza di prodotti igienici. Sempre con un candido sorriso di bambina che non ha perso la speranza, esorta a vaccinarsi contro la poliomielite, a donare il sangue, mostra i trucchi per aprire le scatole senza attrezzi.
I suoi contenuti restituiscono il deteriorarsi delle condizioni di vita nella Striscia di Gaza dove, dal 7 ottobre 2023, si stimano siano stati uccisi dai bombardamenti israeliani quattordicimila bambini e bambine.
Un’emergenza senza precedenti, cibo, acqua e beni di prima necessità sono quasi introvabili, le disastrose condizioni igieniche causano infezioni letali, più di due milioni di persone sono al limite della sopravvivenza.
Quattro famiglie su cinque non hanno accesso all’acqua potabile, il 96% della popolazione soffre la fame e il 90% dei bambini sotto i cinque anni ha malattie causate dall’acqua insalubre.
Tra i post condivisi dalla giovane ce n’è uno che porta la data di quello che avrebbe dovuto essere il suo primo giorno di scuola. La mancanza della routine così come la brusca interruzione degli studi, sono alcune delle conseguenze peggiori che ha lasciato la guerra sui più piccoli.
Con l’aumentare della notorietà, ha iniziato a collaborare con l’ong Human Concern International per la quale ha disegnato un logo che sarà applicato su dei vestiti venduti per finanziare progetti per l’infanzia a Gaza. Un’altra sua passione, oltre alla cucina è disegnare.
QUI il link per donare e aiutare Renad Attallah e la sua famiglia.
#unadonnalgiorno