Pupella Maggio è stata una grandissima attrice del ‘900, un’interprete eccezionale che ha contribuito a rendere ancora più celebre il teatro napoletano, soprattutto grazie al connubio con Eduardo De Filippo. Due figure che saranno legate tra loro per sempre, che rimarranno nella nostra memoria nei panni di Lucariello e Concetta in Natale in casa Cupiello.
Ha ispirato e interpretato vari personaggi scritti apposta per lei. È stata attrice, ballerina e cantante, ma anche operaia in gioventù, pur iniziando prestissimo a recitare nella compagnia del padre, fece lavori completamente diversi per poi tornare al teatro professionale intorno ai 40 anni.
Il suo nome di battesimo era Giustina Maria Maggio, nacque a Napoli il 24 aprile 1910, era figlia d’arte, apparteneva a intere generazioni di teatranti. Il padre, Domenico Maggio, è stato uno dei grandi capocomici del teatro napoletano mentre la mamma, Antonietta Gravante era erede di un rinomato circo equestre.
È nata in un camerino del Teatro Orfeo perché sua madre ebbe le doglie durante le prove di uno spettacolo.
Il suo debutto avvenne quando aveva tre anni, dove interpretò una bambola di pezza, in uno spettacolo di Eduardo Scarpetta “Pupa movibile“. Da quel momento in poi tutti cominciarono a chiamarla, affettuosamente, Pupella.
Lasciò la scuola elementare per lavorare come attrice teatrale agli spettacoli proposti dal padre.
Negli anni quaranta abbandonò le scene, a seguito della morte dei genitori. Si trasferitasi a Roma, dove intraprese il mestiere di modista, ospitò alcuni rifugiati ebrei a casa sua e per questo dovette abbandonare la città. Lavorò in un’acciaieria a Terni, per la quale curava le regie teatrali degli spettacoli del Dopolavoro. Girovagò ancora per la penisola finché raggiunse sua sorella Rosalia, anch’ella attrice, a Milano. Lavorarono insieme in una compagnia di rivista al Teatro Nuovo.
L’incontro con Eduardo De Filippo, ha indubbiamente segnato la sua vita professionale.
Nel 1954 entrò nella Scarpettiana, la compagnia teatrale diretta da Eduardo, che metteva in scena le opere di Eduardo Scarpetta.
Sostituì con successo Titina De Filippo nel ruolo di Filumena Marturano. Recitò nel famoso Natale in casa Cupiello e in molti altri spettacoli.
Nel 1959 ebbe il ruolo, scritto apposta per lei, di Rosa in Sabato, domenica e lunedì, grazie al quale vinse la Maschera d’oro, il Premio San Genesio e Nettuno. A seguito di alcune incomprensioni, lasciò la compagnia di Eduardo e iniziò la sua carriera cinematografica.
Nel 1960 fu diretta da Luchino Visconti in Arialda di Giovanni Testori, commedia scandalo sui “terroni” a Milano che fu proibita per oscenità che divise l’Italia dei benpensanti. Per lei Giuseppe patroni Griffi scrisse una delle sue migliori commedie, Visita ad una signora amica.
Tra i tanti grandi registi che l’hanno diretta ci sono stati Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Nanni Loy e lo statunitense John Huston.
Ha vinto il Nastro d’argento come migliore attrice non protagonista nel 1969 per il ruolo di una paziente ne Il medico della mutua accanto a Alberto Sordi.
Il 1973 Pupella Maggio ha partecipato al film vincitore del Premio Oscar come miglior film straniero Amarcord di Federico Fellini, interpretando la madre del protagonista.
Natale in casa Cupiello venne riproposto per la televisione nel 1977 riscuotendo un successo strepitoso, ancora oggi è una la commedia di De Filippo più vista in assoluto.
Negli ultimi anni di vita, ha interpretato grandi classici teatrali come Amleto, La Madre di Brecht, Aspettando Godot di Samuel Beckett recitando in molti spettacoli di Antonio Calenda che le regalo anche un grande successo facendola recitare con il fratello Beniamino e la sorella Rosalia. Una carrellata di vecchie macchiette cucite insieme apposta per loro intitolata Na sera ‘e Maggio.
Dagli anni ’80 del secolo scorso, abbandonò le scene per non essere sottoposta allo stress delle tournée preferendo insegnare recitazione tra Roma e Todi, dove abitava, facendo soltanto delle sporadiche incursioni nel cinema. Nel 1988 ha recitato nel famoso film Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, vincitore del Premio Oscar come migliore pellicola straniera.
Nel 1990 ha reinterpretato al cinema il fortunato Sabato, domenica e lunedì, sempre di Eduardo con la regia di Lina Wertmuller.
Nel 1997 scrisse e pubblicò il suo primo e unico romanzo autobiografico Poca luce in tanto spazio.
La sua interpretazione nel film Fate come noi del giovane regista Francesco Apolloni, nel 1999, è stata la sua ultima apparizione.
Ha lasciato il mondo l’8 dicembre del 1999 a Roma per un’emorragia cerebrale.
#unadonnalgiorno