Priyanka Bairwa è una giovane donna indiana che ha rifiutato un matrimonio combinato.
È riuscita a imporsi sulle decisioni prese dalla famiglia e ha fondato un movimento per combattere il fenomeno delle spose bambine.
Rajasthan Rising è nato per sostenere l’istruzione e l’empowerment femminile.
Nata a Sapotra, nella regione del Rajasthan, a nord-ovest dell’India, appartiene a una famiglia dalit, una delle più povere e con maggiori difficoltà a livello economico e sociale. Aveva 15 anni quando i suoi genitori hanno iniziato a organizzare il suo matrimonio, ma Priyanka Bairwa è una ragazza cocciuta e ambiziosa, vuole studiare, vuole decidere da sola per il proprio futuro e, dopo varie battaglie in casa è riuscita a spuntarla. Suo padre e sua madre, che avevano scelto per lei un marito in un villaggio vicino, temendo che la figlia potesse fare qualcosa di insensato, hanno deciso di sostenere la sua scelta e di annullare quel matrimonio già organizzato.
In India, ancora oggi, soprattutto tra le caste inferiori, quando nasce una bambina la famiglia la considera una sfortuna e un gravoso impegno che significa dover accumulare il denaro per una dote migliore possibile per consentirle un buon matrimonio. Il tutto deciso in tenera età e in maniera coatta, senza tenere assolutamente conto del volere delle giovani ragazze alle quali, molto spesso, viene impedito di studiare per avvantaggiare i fratelli maschi. Nel Paese la discriminazione di genere è ancora molto forte: le donne si ritrovano spesso a vivere in un contesto in cui a decidere è sempre e soltanto l’uomo.
Priyanka Bairwa, giovanissima, è già un personaggio famoso. È stata una delle poche, pochissime ragazze che ha avuto il coraggio di ribellarsi a un matrimonio combinato, mettendo in discussione le tradizioni del luogo e imponendosi sulle scelte che la famiglia aveva fatto per lei. È riuscita anche a ottenere si poter continuare gli studi al college.
Aveva diciassette anni nel 2020, quando ha deciso di rendere nota la sua storia per essere un esempio per tante altre.
Da quel suo rifiuto è nato un movimento femminile che lotta per il diritto all’istruzione gratuita, l’affrancamento dai matrimoni precoci, dal lavoro minorile e dalla discriminazione di casta e di genere.
Insieme a una decina di amiche ha iniziato a visitare villaggi e incontrare bambine e ragazze informandole sui loro diritti e possibilità, in breve sono diventate 100 e in un anno il loro numero è cresciuto fino a superare i 1.200.
In marzo 2021, si sono costituite in associazione, hanno imparato a usare i computer e internet, contattato funzionari dell’istruzione, leader politici e ministri per cercare incontri nei quali presentare il loro obiettivo: ogni ragazza che aderisce può ricevere un’istruzione gratuita fino ai 18 anni, insieme a una borsa di studio minima all’inizio di ogni anno scolastico.
Le ragazze portano il Rajasthan Rising in strada, dipingono slogan sui muri, organizzano incontri sempre più numerosi, sono state anche incoraggiate dal primo ministro del Rajasthan, Ashok Gehlot, che ha inviato loro una nota di incoraggiamento.
“Ci siamo rese conto che quasi tutte le ragazze della nostra età stavano affrontando la nostra stessa sfida. Nessuno vuole educare le ragazze dopo i 14 anni. La pandemia ha peggiorato le cose. Le scuole sono chiuse, non molti qui hanno smartphone per l’istruzione online e le persone sono senza lavoro”.
Rajasthan Rising è un piccolo passo in un enorme e popoloso paese, ma si comincia con l’esempio e con la tenacia, proprio come ha fatto questa giovane donna coraggiosa.
#unadonnalgiorno