Paula Rego, pittrice portoghese naturalizzata britannica, passata alla storia per le sue opere, crude e violente, intrise di atmosfere favolistiche.
Dalle sue trame visionarie fuoriesce, prepotente, il suo attivismo per i diritti delle donne.
Nata col nome di Maria Paula Figueiroa Rego a Lisbona, il 26 gennaio 1935, era figlia un ingegnere elettrico antifascista che lavorava per la Marconi Company. Quando la figlia aveva un anno, si era trasferito, con la moglie, nel Regno Unito, lasciando la piccola Paula alle cure della nonna, le cui fiabe popolari, hanno influenzato tutto il suo lavoro. Nel 1951 si è poi trasferita in Inghilterra, dove ha studiato arte in varie scuole.
Nel 1962 ha esposto per la sua prima volta con The London Group. Nel 1969 ha rappresentato il Portogallo alla Biennale di San Paolo.
Ha risposto con la forza dell’arte alla dittatura di Salazar che con il controllo dell’Estado Novo aveva sottomesso il Portogallo, le cui vicissitudini politiche si sono ripercosse su gran parte del suo lavoro.
Dopo la Rivoluzione dei Garofani, nel 1974, e il crollo economico della sua famiglia, si è insediata permanentemente a Londra, dove ha continuato la sua ricerca artistica.
Un lavoro in continua evoluzione il suo, dove gli accenti realistici si ibridano con suggestioni surrealistiche irrorate di senso favolistico e stupore fantastico.
Tutta la sua opera è intrisa dal senso di ribellione e di conquista per i diritti delle donne, da ricordare la serie Dog Women, iniziata nel 1994 e Female Genital Mutilation del 2008-2009.
Dopo il fallimento del referendum in favore dell’aborto in Portogallo, nel 1998, ha realizzato la serie Abortion sugli aborti clandestini.
Con una contrapposizione politica frontale, autentica e insieme naif, la sua arte ha supportato tante campagne per i diritti civili.
Una narrazione violenta e drammatica fusa in una immaginazione che sposta tutto da un avvilente realismo a un intreccio visionario.
Paula Rego ha lasciato la terra l’8 giugno 2022 nella sua casa di Londra mentre era tra le protagoniste della mostra Il latte dei sogni alla Biennale di Venezia 2022.