Patty Pravo è la nostra cantante più glamour. Divina, anticipatrice di mode, sofisticata, eccentrica, elegante, trasgressiva, imprevedibile.
Con oltre 100 milioni di dischi venduti, ha spazzato via la retorica che la precedeva.
Bionda, molto bella, disinibita e portabandiera della generazione sessantottina, è stata il simbolo della libertà femminile in un’epoca in cui le speranze di milioni di giovani si riversavano per le strade e i tabù venivano infranti e i dogmi rimessi in discussione. Erano i tempi del Piper, il mitico locale notturno di Roma, di cui è stata regina indiscussa.
In bilico tra divismo e una vita privata popolata da svariati mariti ma anche da lunghissime pause di isolamento, è la nostra vera star.
Patty Pravo è il nome d’arte di Nicoletta Strambelli, nata a Venezia il 9 aprile 1948. Trascorre i primi anni dell’adolescenza con la nonna in un ambiente colto e raffinato. Fin da piccolissima studia danza e pianoforte, si iscrive al corso di direzione d’orchestra. Nei primi anni ’60 l’ondata della nuova musica, rock e beat che arriva dagli USA e dalla più vicina Inghilterra, la portano a raggiungere Londra dove entra in contatto diretto con una nuova realtà che le apre gli orizzonti.
Il successo arriva prestissimo con il singolo Ragazzo Triste del 1966, cover di Sonny & Cher. Il brano contiene un passaggio che viene censurato dalla RAI. In poco tempo Patty Pravo diventa “la ragazza del Piper“, celebre locale romano fondato nel 1965, di cui è la superstar.
Con La bambola del 1968 viene consacrato il suo successo che la porterà a partecipare, in cinquant’anni di carriera, a 10 edizioni del Festival di Sanremo.
Al suo aspetto fisico efebico, quasi lunare si contrappone una voce profonda e sensuale, dai toni cupi, particolarmente adatta al rock ma anche alle interpretazioni drammatiche della migliore musica d’autore, come quella degli chansonnier francesi.
Apre una nuova strada al rinnovamento della canzone italiana, ha introdotto il beat, è diventata la portavoce di migliaia di ragazze che anelavano al suo modo libero e disinvolto di vivere.
Partecipa a vari spettacoli televisivi, serate in tutte le città d’Italia, fa incursioni nel cinema, colonne sonore, film sulla sua vita. Canta le canzoni dei migliori musicisti e compositori al mondo.
Negli anni ’80 viene allontanata dalla scena italiana, anche a causa di continui attacchi sul piano personale da parte di un certo tipo di stampa, lascia l’Italia e continua la sua ricerca musicale negli Stati Uniti.
A Pechino, nel 1994 incide “Ideogrammi“, cantato in italiano, cinese, francese e con l’utilizzo di “slang” inventati, traendo ispirazioni dai dialetti locali. Unica artista italiana a stare in prima serata alla tv cinese.
Durante la sua carriera ha subito spesso periodi di arresto dovuti a vari motivi. È stata sovente censurata per i contenuti delle sue canzoni, accusata di plagio, di bigamia, di essere una drogata e un cattivo esempio per le nuove generazioni per il suo modo di vivere provocatorio e fuori da ogni regola.
Ero la prima vera hippy in quegli anni Sessanta: ribelle, irrequieta, assertrice dell’amore libero quando ancora una donna veniva giudicata priva di virtù soltanto se fumava in pubblico.
Ha vinto centinaia di premi, collaborato con numerosi musicisti italiani e internazionali. Ha avuto quasi una decina di mariti tra riti veri e fittizi. Scritto varie autobiografie, cantato l’amore libero, usato i look più originali e raffinati della storia della musica italiana.
Patty Pravo è ancora considerata inafferrabile sinonimo di trasgressione e stravaganza.
La sua voce ha perso da un bel po’ la potenza di un tempo ma ogni sua esibizione è comunque un evento artistico unico e inimitabile.
#unadonnalgiorno
