Paola Pigni, mezzofondista milanese, ha scritto una delle pagine più importanti dell’atletica leggera.
Medaglia di bronzo agli Europei 1969 e alle Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972 nei 1500 metri piani.
Due volte campionessa del mondo di cross e 19 volte campionessa italiana assoluta, ha stabilito 6 record mondiali in diverse specialità del mezzofondo su pista.
Nata a Milano il 30 dicembre 1945, da padre italiano e madre spagnola, aveva studiato in una scuola di lingua tedesca.
Dotata di fisico longilineo e un carattere vulcanico, Paola Pigni si è distinta per il forte temperamento e una ferrea determinazione, che l’hanno aiutata a raggiungere grandi risultati.
Ha iniziato l’attività come velocista nel 1961, a 16 anni vantava record nei 100 metri piani e nei 200.
In un periodo in cui le donne correvano quasi esclusivamente le gare di velocità, Paola Pigni, invece, ha vinto nelle distanze più lunghe.
Ha sposato il suo allenatore, Bruno Cacchi, con cui ha avuto due figli e che ha continuato ad allenarla come tecnico federale.
Nel 1965 ha vinto il primo titolo ai campionati italiani assoluti negli 800 m, si è classificata quarta nei 400 m nella semifinale di Coppa Europa disputata a Lipsia.
Nel 1967 ha vinto il suo primo titolo italiano nel cross e nella semifinale di Coppa Europa di Dresda è stata quarta negli 800. Nel 1968 ha partecipato alle Olimpiadi di Città del Messico.
Il 1969 è l’anno della sua consacrazione ai vertici mondiali stabilendo il record del mondo dei 1500 aggiudicandosi la medaglia di bronzo ai campionati Europei di Atene nei 1500 m, specialità inserita per la prima volta in campo femminile in una delle maggiori manifestazioni internazionali.
Fino ad allora le distanze superiori ai 1000 metri erano state corse raramente dalle atlete e Paola Pigni, con le sue prestazioni, è stata una pioniera del mezzofondo mondiale.
Nel 1970 ha vinto i campionati internazionali di cross, a quel tempo l’evento più importante della specialità. Nella semifinale di Coppa Europa 1970 di Bucarest ha vinto i 1500 m ed è stata quarta negli 800. Ha vinto il record del mondo dei 10000 e il titolo italiano nei 1500. Dopo una pausa sportiva in cui è diventata madre della sua prima figlia, ha vinto l’argento nei 1500 ai VI Giochi del Mediterraneo a Smirne.
Nel 1972 ha vinto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Monaco nei 1500 m, detenendo il primato per 6 anni.
Nel 1973 ha vinto la prima edizione dei campionati del mondo di corsa campestre. A Viareggio ha vinto il suo ultimo primato del mondo, quello del miglio. Nella semifinale della Coppa Europa 1973 si è classificata seconda nei 1500.
Dopo aver vinto tante altre competizioni internazionali, nel 1976 si è infortunata e ha subito ben tredici interventi chirurgici a un piede. Nel 1979 si è ritirata dall’agonismo. ma ha continuato a correre per passione fino a tarda età.
Nel 1987, su proposta di Bettino Craxi, è stata tra i membri dell’Assemblea nazionale del PSI.
Diplomata all’ISEF e laureata in Scienze motorie, è stata dirigente di varie federazioni sportive. Nel 2016 una targa con il suo nome è stata inserita nel percorso Walk of Fame del parco olimpico del Foro Italico a Roma, riservato a sportive e sportivi italiani distintisi per i risultati ottenuti in campo internazionale.
L’11 giugno 2021, a Roma, l’ex atleta aveva partecipato a una cerimonia, in rappresentanza delle Leggende di Sport e Salute, alla Festa dell’Educazione Alimentare nelle Scuole. Subito dopo la manifestazione si è sentita male e, trasportata in ospedale, è deceduta.
Una sportiva che ha osato competere in discipline che ai suoi tempi erano precluse alle donne. Ha rappresentato l’eccellenza dello sport italiano fino all’ultimo minuto della sua esistenza.
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