Trasformiamo il mondo, pensiamo al presente e al futuro dell’umanità. Ponendo fine alla violenza mettiamo fine allo squilibrio tra uomini e donne. Non dobbiamo smettere di denunciarla, non dobbiamo desistere, arrenderci, perché la tenacia funziona. Anni fa la società stigmatizzava le donne, ora il cambiamento è in atto e di violenza si può, si deve parlare. Ricordiamoci che la violenza sulle donne non è una questione di istruzione ma di condotta.
Norma Cruz, attivista impegnata nella difesa dei diritti delle donne, contro gli abusi sessuali in famiglia e contro il traffico di esseri umani.
Nata in Guatemala nel 1966, sin da adolescente è stata impegnata nel volontariato cattolico e nell’attività politica. Nel periodo più cupo della dittatura militare, è entrata nella formazione rivoluzionaria marxista Ejército Guerrillero de los Pobres.
Nel 1999, a seguito di un atto di violenza sessuale subito dalla figlia a opera del patrigno, ha preso contatto con altre donne e avviato una campagna di sensibilizzazione sulla violenza sessuale in famiglia che riguarda migliaia di bambine del Guatemala.
Per abbracciare un metodo di lotta legale ha lasciato l’organizzazione clandestina in cui militava.
Nel 2003 ha istituito, insieme a sua figlia, la Fundaciòn Sobrevivientes per portare supporto emotivo, sociale e legale alle vittime di violenze sessuali e garantire sostegno alle famiglie delle donne assassinate.
Con l’aiuto di molte parlamentari, nel 2006, è riuscita a ottenere uno stanziamento statale per la creazione di un centro che offre sostegno legale e consulenza psicologica a un numero di donne compreso fra 1000 e 1500 all’anno.
Nel 2008 ha preso sotto protezione una ragazza vittima di sequestro e violenza sessuale, che ha denunciato con coraggio i suoi aguzzini, individuati tra i membri degli apparati di sicurezza dello Stato. Questo ha portato a minacce e gravi ritorsioni, tanto che da allora, Norma Cruz e la sua equipe sono sotto costante protezione.
Molto attiva nella lotta contro il traffico degli esseri umani, a partire dal rapimento di neonati e dalle adozioni illegali, per i quali ha apertamente accusato, con nomi e cognomi, una parte delle magistratura del suo Paese di essere complice dei criminali che controllavano il traffico. Si è rivolta alla Commissione Internazionale contro l’impunità in Guatemala per indagare sul comportamento dei magistrati che aveva segnalato.
Nel 2009, il Dipartimento di Stato Americano l’ha nominata International Woman of Courage per la capacità di affermarsi come simbolo di coraggio e speranza per le donne di tutto il mondo.
Nonostante il governo le avesse garantito protezione, le minacce nei suoi confronti e contro la sua famiglia sono continuate, sono state anche lanciate delle molotov contro gli uffici dell’organizzazione. Amnesty International, nel 2010, ha lanciato una campagna mondiale in suo favore.
Non è la morte ciò che spaventa Norma Cruz quanto piuttosto l’idea che il Guatemala possa non cambiare.
#unadonnalgiorno