Misty Copeland è la prima ballerina afroamericana che fa parte del prestigioso American Ballet Theatre.
Quando scoprì il balletto, viveva in una squallida stanza di un motel con i suoi cinque fratelli. Tre mesi dopo la sua prima lezione stava ballando sulle punte e, in poco più di un anno, già si esibiva professionalmente: impresa incredibile per qualsiasi ballerina di danza classica.
Misty Copeland è nata a Kansas City, Missouri, nel 1982, è cresciuta a San Pedro, in California, insieme a 5 fratelli tra una stanza di motel e l’altra.
Una ragazza meno testarda, meno fiduciosa nel suo talento, si sarebbe probabilmente persa d’animo, avrebbe rinunciato o si sarebbe accontentata di un posto in seconda fila come tante altre ballerine afro-americane nel mondo bianchissimo della danza classica.
Ma ha avuto fiducia nelle sue capacità e i risultati non hanno tardato a arrivare.
A quindici anni, ha vinto il primo posto al Music Center Spotlight Awards. Ha studiato alla San Francisco Ballet School e nel 2000 è stata dichiarata National Coca-Cola Scholar di ABT. Nel 2008, viene insignita della prestigiosa Leonore Annenberg, una borsa di studio biennale dedicata a giovani artisti/e che si distinguono per il loro grande talento.
È entrata a far parte dell’American Ballet Theatre nell’aprile 2001, nell’agosto 2007 è diventata la seconda solista femminile afroamericana della compagnia. In giugno 2015, è stata promossa prima ballerina, prima afroamericana a essere mai stata promossa in questo ruolo in 75 anni di storia dell’istituzione.
Ho avuto un momento di esitazione e volevo smettere, perché non sapevo se una donna afroamericana sarebbe riuscita a raggiungere questo livello. Ma allo stesso tempo si è scatenata in me la rabbia di spingermi oltre.
Parallelamente alla sua brillante carriera di danzatrice, Misty Copeland diventa un personaggio pubblico, in vista e acclamato. Da subito, attira su di sé l’attenzione dei media per il suo essere una “unlikely ballerina”, afroamericana e formosa, dal fisico atletico, per alcuni troppo. Ne raccontano la storia, le performance in scena, le difficoltà, i meriti e i risultati raggiunti. Partecipa a diverse trasmissioni televisive e prende parte a svariate pubblicazioni, nonché campagne pubblicitarie.
Le è stato dedicato A Ballerina’s Tale, un documentario che ha partecipato al Tribeca Film Festival del 2015, è stata protagonista di video musicali e campagne pubblicitarie, ha scritto l’autobiografia Life In Motion.
Ha scritto Firebird, un libro per bambini e bambine per spronarli/e a non rinunciare ai loro sogni.
È stata nominata Ambasciatrice Nazionale della Gioventù dell’anno nel giugno 2013. Nel 2014, è stata uno dei volti della campagna di Under Armour “I Will What I Want” spot che ha ottenuto oltre 9.000.000 di visualizzazioni.
Collabora con molte organizzazioni di beneficenza. Nel 2014, il presidente Obama l’ha nominata nel Council’s Council on Fitness, Sports and Nutrition.
Ha ricevuto un dottorato onorario dall’Università di Hartford per il suo contributi al balletto classico e per aver diversificare questa forma d’arte.
Era una bambina senza casa e oggi è la prima ballerina dell’American Ballet Theatre.