Mirion Malle è una fumettista, illustratrice e scrittrice femminista francese.
Nel 2011 ha creato il blog a fumetti Commando Culotte, in cui, con sguardo pungente e divertito, approfondisce trame e personaggi di film e serie tv più amate, vagliando battute e meccanismi narrativi. Usa una buffa caricatura di se stessa, che spesso piange di commozione o si lascia andare a conati di disgusto, per analizzare pregiudizi e stereotipi sessisti.
Nata a Chiarente Marittima, Nuova Aquitania, il 7 luglio 1992, si è diplomata in fumetto a Bruxelles. Laureata in Sociologia, si è specializzata in Studi di genere e femministi all’Université du Québec di Montréal, dove attualmente vive.
Nel 2016 ha pubblicato il fumetto Commando Culotte: scorribande di genere nell’intimo della cultura pop che raccoglie le tavole comparse sul blog omonimo e analizza i maggiori prodotti televisivi da una prospettiva femminista e ironica, mettendo in luce il ruolo che occupano le donne nei prodotti culturali di successo e l’impatto degli stereotipi di genere nella società.
Capitolo dopo capitolo, questo irresistibile commando scrive una nuova, originale pagina di femminismo contemporaneo e narra, con armi semplici ma sfavillanti di solidarietà femminile e inclusività, con uno sguardo libero che non teme di essere sfrontato.
Nel 2019 ha pubblicato La lega delle super femministe, finalista al Premio Jeunesse del Festival International de la Bande Dessinée di Angoulême. Rivolto a un pubblico di ragazze e ragazzi, il fumetto affronta temi come il sessismo, il consenso e l’identificazione, fornendo una piccola guida all’autodifesa femminista.
Nel gennaio 2020 è uscita la sua prima graphic novel dal titolo C’est comme ça que je disparais (Come sono scomparsa) in cui racconta la sua vita a Montréal.
Nel suo lavoro scardina il sessismo nei prodotti culturali perché essere femminista presuppone una presa di coscienza progressiva da cui non si torna indietro. Una scelta di vita che condiziona tutto e può interferire anche col piacere di andare al cinema:
Ho letto varie volte che il femminismo è un po’ come Matrix. Una volta che ci stai dentro, cominci a realizzare che il sessismo è dappertutto ed è impossibile non vederlo più. Ora che mi occupo di questa questione, ora che la sto approfondendo, mi sento obbligata a vedere tutto nella prospettiva femminista perché, semplicemente, mi rendo conto che il sessismo esiste. E non dipende dal fatto che io lo analizzo, semplicemente basta rendersene conto. Ed è vero che questo spesso guasta il piacere.
Ciò non significa che non riesco a riconoscere se un’opera è buona anche quando è piena di cliché, ma in quel caso uso l’espediente di aggiungere la frase “è comunque molto sessista”.
In linea con questa prospettiva, col tempo, ha affiancato alle recensioni di serie tv e film anche fumetti che trattano altri temi caldi, dal concetto di friendzone alla cultura dello stupro, dall’omofobia al razzismo. Nel tentativo di non banalizzare la complessità delle problematiche affrontate, l’autrice fornisce, in coda, una bibliografia di approfondimento.
Ricollegandosi al lavoro che molti altri e altre hanno svolto prima di lei, ama fare rete e collaborare con autori e autrici che condividono il suo modo di vivere e disegnare. Fa parte del Collectif des créatrices de bande dessinée contre le sexisme, che nell’edizione 2016 del Festival di Angoulême ha sollevato un polverone costringendo a interrogarsi sullo spazio destinato alle donne nel mondo del fumetto.
Con energia e determinazione, attraverso le sue opere combatte contro la parte peggiore della nostra società – sessismo, omofobia e razzismo – e contro i pregiudizi che assorbiamo inconsapevolmente quando ci approcciamo ai prodotti culturali senza alcun filtro critico.
Mirion Malle ci costringe a pensare e metterci in discussione ricordandoci che la cultura non è mai semplice intrattenimento, siamo anche quello che guardiamo in tv o sul web.
#unadonnalgiorno