Credo che la questione indigena non sia stata trattata come dovrebbe. Per farvi un esempio: a Formosa se fate parte di una comunità indigena non vi danno assistenza sanitaria o, nel migliore dei casi, vi lasciano per ultimi. Questo purtroppo accade in molte province. Continuiamo a essere discriminati come popoli indigeni e la discriminazione è violenza. Imparare a vivere senza odio e risentimento fa bene al corpo e alla mente. Questo è ciò che dobbiamo imparare. Ogni giorno bisogna imparare qualcosa.
Milagro Sala è l’india argentina a capo del movimento sociale Tupac Amaru. È una leader rivoluzionaria riconosciuta a livello internazionale per il suo lavoro verso le persone più umili.
È la donna che ha sposato la causa delle popolazioni originarie del nord dell’Argentina.
Milagro Sala è nata a San Salvador de Jujuy. A 15 anni scopre di essere stata adottata e che la sua madre biologica l’aveva abbandonata in una scatola di cartone di fronte a un ospedale. Lascia la casa dove è stata cresciuta e vive per vari anni per strada, dove ha conosciuto la vita e la triste condizione di tante persone. Lucidava scarpe e abusava di droghe. A 18 anni viene messa in galera dove organizza uno sciopero della fame che le ha permesso di poter cucinare per le sue compagne prigioniere, con cibo migliore a parità di costo.
Dall’età di 16 anni, inizia a militare nella gioventù peronista e da allora non si è più fermata, non ha mai smesso di lavorare per gli ultimi. Ha fondato l’organizzazione Tupac Amaru, un gruppo di contadini e poveri senza terra che a poco a poco diventa sempre più grande. Comincia con le poche offerte di vicini generosi e organizza la distribuzione di tazze di latte per i bambini denutriti. Organizza uno sciopero della fame per denunciare la condizione delle donne e il loro analfabetismo. Casa, istruzione e salute sono i suoi principali obiettivi.
Milagro Sala è madre di due figli e la madre adottiva di altri dodici.
Dal 16 gennaio 2016, quando Gerardo Morales ha iniziato a governare la provincia di Jujuy, è stata arrestata per aver partecipato a iniziative di protesta, è stata poi incriminata e incarcerata per sedizione. Da allora, una rete di denunce e casi viziati da sospetti e compromessi tra il Governatore e la magistratura, l’ha tenuta in carcere, è ancora agli arresti domiciliari.
Quello di Milagro Sala è stato uno dei casi giudiziari che ha più movimentato la politica argentina.
Sulla sua detenzione si è anche pronunciata Human Right Watch che, nel rapporto 2018 sull’Argentina, ha definito il suo caso un esempio di persecuzione politica. Anche Amnesty International ne aveva chiesto la liberazione.
La misura di custodia cautelare in carcere era stata poi revocata per effetto di un pronunciamento della Commissione interamericana dei diritti umani, considerando eccessivo il ricorso al carcere. Lo stesso giudice della Corte Suprema, Pablo Baca, l’aveva riconosciuta come prigioniera politica in una registrazione ufficiosa.
È stata condannata a tredici anni di reclusione per associazione a delinquere, appropriazione indebita e estorsione, perché ritenuta a capo di un’organizzazione che si sarebbe appropriata di fondi provinciali a proprio beneficio.
Il movimento Tupac Amaru, durante gli anni dei governi di Néstor e Cristina Kirchner, aveva sviluppato un’estesa organizzazione che gestiva e amministrava aiuti sociali e fondi per la costruzione di case popolari in tutta la provincia. Milagro Sala, aveva fatto un patto con Néstor Kirchner per realizzare un piano ambizioso: costruire le case per gli indigeni senza casa. Il presidente l’aveva incontrata personalmente per darle il primo credito per avviare il progetto. Con quei soldi, Sala era riuscita a costruire il doppio delle case previste, dando vita a nuovi quartieri dotati di scuole e ambulatori territoriali e anche di piscine per i poveri. Questa operazione, però, ha dato fastidio agli speculatori che l’avevano preceduta.
Milagro Sala è in carcere per essere una donna india e per aver messo Blaquier, affarista e speculatore vicino al nuovo governo colluso, sul banco degli imputati.
La sua colpa è aver scoperchiato un sistema che lucrava tanti soldi sottratti al paese. con i fondi stanziati dal governo per costruire 100 case, se ne facevano soltanto 10 e si incassava il resto. Ha dimostrato che con meno soldi si possono costruire case decenti e col denaro rimasto ha fatto erigere centri sanitari, culturali e fabbriche.
Dopo il suo arresto, c’è stata una vera e propria caccia a chi era vicino a lei, alla famiglia, ai loro compagni. Addirittura, persone che indossavano le magliette Tupac sono state fermate da auto senza targa e picchiate a sangue. Più tardi si è scoperto che erano agenti in borghese. Come ai tempi della dittatura, li picchiavano a sangue e li lasciavano a terra.
Si sono impadroniti di tutti gli edifici del Tupac, delle fabbriche. Li hanno distrutti e abbandonati. Anche tutte le piscine sono state smantellate.
Il Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria aveva deciso che “la detenzione di Milagro Sala era arbitraria” e aveva chiesto “al Governo argentino di rilasciarla immediatamente”. Stabilendo che era stata messa in atto una rete di “accuse a catena” e di processi indiziali per sostenere la sua detenzione a tempo indeterminato concludendo che era stata violata l’indipendenza della magistratura.
Nonostante sia ai domiciliari, Milagro Sala non si è mai fermata, continua a lavorare con le copas de leche, i centri comunitari, le mense.
Non voglio solo che liberino me. Per questo insisto ancora una volta: chiedo la libertà per tutti i prigionieri politici del Paese. Oggi il Paese ha bisogno di essere ricostruito e quelli di noi che sono in prigione hanno le braccia per farlo. I governi liberali saccheggiano il paese, e quelli di noi che restano qui sono quelli che militano, quelli che hanno uno stipendio comune e non prendono soldi dall’estero.
#unadonnalgiorno