May Sayegh è stata poeta e attivista politica femminista palestinese.
Convinta che la lotta per la liberazione della Palestina fosse intrinsecamente legata alla lotta per la liberazione della donna, ha scritto poesie sul ruolo di primo piano che le palestinesi hanno avuto nel proprio paese e nei campi profughi all’esterno, per la creazione di strutture e movimenti di unione popolare.
Nata a Gaza nel 1940, si è laureata in filosofia e sociologia all’Università del Cairo. Nel 1954 ha diretto la sezione femminile del partito Ba’th. All’indomani della Guerra dei Sei Giorni e dell’occupazione della Striscia di Gaza, nel 1967, è fuggita da Gaza per stabilirsi a Beirut.
Si è fatta portavoce dell’inclusione femminile all’interno delle istituzioni politiche palestinesi divenendo Segretaria Generale dell’Unione Generale delle Donne Palestinesi dell’OLP dal 1976 al 1986 e ha fatto parte del Consiglio Nazionale Palestinese (PNC).
È stata relatrice alla Conferenza delle Donne delle Nazioni Unite del 1980 a Copenaghen, il suo intervento sulla promozione della pace, dell’uguaglianza e dello sviluppo riscosse un grande plauso.
Le sue poesie sono state pubblicate in importanti riviste arabe e partecipato a festival di poesia a Beirut, Il Cairo, Baghdad, Kuwait City e in Oman.
Ha ricevuto il premio Ana Betancourt dal presidente cubano Fidel Castro, negli anni ’80.
La sua storia è stata raccontata nel documentario del 2001 Stories from Gaza diretto dal regista libanese Arab Loutfi.
Ha lasciato la terra il 5 febbraio 2023, all’età di 82 anni.
È stata un esempio di lotta, arte, rivendicazione personale e collettiva.
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