Mother Jones è stata figura fondamentale nella storia del lavoro degli Stati Uniti.
Nacque con il nome Mary Harris forse il 1º maggio 1830 nella contea di Cork, in Irlanda, in una famiglia di braccianti agricoli che abbandonò il paese, a causa della devastazione causata dalla carestia, per emigrare in Canada. Frequentò la scuola pubblica a Toronto, divento un’insegnante e imparò il mestiere di sarta.
Anche i giornali cominciarono a chiamare “Mother Jones“, quella donna dai capelli bianchi nel suo tipico abito nero, colletto di pizzo e copricapo, che aveva tanto a cuore le sorti dei lavoratori.
Verso la metà degli anni 1880, abbandonò i Cavalieri del Lavoro, ritenuti troppo conservatori.
Considerando i minatori oppressi fra gli oppressi, sottopagati, soggetti a rischi altissimi di incidenti, morte, malattie, lavorò per gli United Mine Workers, senza ricoprire un ruolo ufficiale, contribuendo anche a organizzare le mogli degli scioperanti.
Spesso le venne ordinato di stare lontana dai minatori, si è sempre rifiutata di farlo anche sfidando le guardie armate a spararle.
Si occupò intensamente del lavoro minorile nelle fabbriche, nei mulini, nelle miniere. Nel 1903, guidò una marcia di bambini da Kensington a New York per protestare davanti al presidente Roosevelt. Camminarono tre settimane per cento miglia per denunciare la disumanità della loro condizione, attirare l’attenzione mediatica, raccogliere fondi.
Grazie al clamore creato e alle migliaia di persone incontrate lungo la strada, la politica americana iniziò a interrogarsi sul tema del lavoro minorile.
Nel 1905, Mother Jones fu tra i fondatori degli Industrial Workers of the World.
Morì il 30 novembre del 1930. Su sua richiesta, venne sepolta al Miners Cemetery di Mount Olive, Illinois, accanto ai minatori uccisi nel massacro di Virden del 1898.
Nel cimitero 15.000 minatori dell’Illinois, con i loro risparmi, fecero erigere un monumento in suo onore. L’11 ottobre 1936, giorno della festa dei minatori, oltre 50.000 persone raggiunsero il cimitero, dando inizio alla celebrazione annuale che sarà il Mother Jones’s Day.
La rivista politica radicale Mother Jones prende il nome da lei e rimane un simbolo di appassionato attivismo sindacale.
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