Ogni lavoro che facciamo lascia un segno. È l’attitudine a fare la differenza.
Marta Salogni è una delle più apprezzate produttrici discografiche e sound engineer internazionali. In un mondo a quasi totale appannaggio maschile, si è fatta apprezzare da mostri sacri della musica come Björk, Depeche Mode e molti altri.
Nella sua giovane carriera ha già ricevuto una nomination ai Grammy Awards e ha vinto l’MPG (Music Producer’s Guild) Breakthrough Engineer of the Year 2018, Breakthrough Producer of the Year 2020 e UK Music Producer of the Year 2022.
Coinvolta nella scena musicale londinese, suona live set da sola e col gruppo Melos Kalpa.
Nata a Capriolo, in provincia di Brescia, nel 2000, durante gli anni del liceo, avvicinandosi all’attivismo politico e agli spazi occupati, ha iniziato ha iniziato a lavorare come tecnica del suono dal vivo per Magazzino 47, centro sociale dove si riuniva col collettivo studentesco e per la stazione radiofonica indipendente Radio Onda D’Urto, organizzazioni di controcultura per una varietà di concerti, festival e produzioni teatrali.
Dopo il diploma, nel 2010, si è trasferita a Londra, si è formata con un corso di nove mesi presso una celebre scuola di ingegneria audio, mentre faceva traduzioni, la babysitter e altro, per mantenersi. Da lì ha iniziato a lavorare in vari studi di registrazione. Ha iniziato facendo l’assistente, portava i caffè e cercava di carpire le tecniche del mestiere che ha inglobato nel suo modo di lavorare. Si cimentava con lavori di sound design e affiancava il missaggio di film e documentari. Ha bussato a ogni porta e non si è mai tirata indietro nel fare i lavori piùumili pur di rincorrere il suo sogno, fare musica. Oggi ha un suo studio, a London Fields, Studio Zona.
Ha studiato e sperimentato l’analogico, si è lasciata ispirare dalle situazioni, le piace giocare con l’impressione della spazialità tridimensionale.
Ha collaborato con Björk per l’album Utopia del 2017.
La sua ispirazione è stata, Leslie Ann Jones, una vera pioniera nel campo, vincitrice di una decina di Grammy, nota per aver lavorato con Miles Davis che ha ricoperto la carica di direttrice delle registrazioni musicali e delle colonne sonore presso lo studio Skywalker Sound della Lucasfilm.
«A livello mondiale le donne produttrici e/o ingegneri del suono sono il 5% del totale. È essenziale che aumentino, perché a mio parere l’arte e la musica dovrebbero rappresentare la società e farsi portavoce delle categorie di persone che la compongono. Il ribilanciamento del gender nell’industria musicale servirà a spronare sempre più ragazze a buttarsi in questo campo, la mia speranza è che in un futuro non lontano non si debba nemmeno più discutere di questa istanza».
Da artista completamente calata nel suo contemporaneo è molto attenta alle tematiche di genere. È anche impegnata nella costruzione della Free Youth Orchestra, per aiutare economicamente e incoraggiare giovani musiciste e musicisti nati in famiglie meno fortunate. Il progetto è intitolato alla memoria di Tom Relleen, musicista e suo compagno morto nel 2020 a causa di un cancro.
Considera un dovere prendersi cura di ciò che ha essere da esempio per le nuove generazioni di donne che sognano di intraprendere il suo lavoro, considerato ancora troppo maschile.
Sogna di lavorare con Mina e avrebbe voluto farlo con Ennio Morricone, intanto è stata ingaggiata da mostri sacri come i Depeche Mode, per mettere mano su Memento Mori, il primo disco della band senza Andy Fletcher. Marta Salogni è una professionista giovane ma che ha già tanta esperienza alle spalle. Ci riserverà sicuramente ancora tante belle sorprese.
#unadonnalgiorno
