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Marina Rippa

Marina Rippa

Marina Rippa è operatrice teatrale e attivista culturale.

Una vita dedicata alla ricerca dell’identità femminile.

Da più di trent’anni organizza e cura laboratori teatrali in quartieri complessi, facilitando donne di tutte le età a riscrivere la loro vita nella sicurezza di uno spazio condiviso, in cui passato, presente e futuro si intrecciano. Rende il teatro un luogo di condivisione e di liberazione, lo spazio scenico un posto dove il riscatto può prendere vita.

Si occupa di linguaggi non verbali, drammaturgia del corpo (tutto il complesso di azioni fisiche che compongono l’arte scenica), formazione e pedagogia teatrale. Ha curato il training e gli studi sul movimento per vari spettacoli, prodotti da teatri pubblici e privati, conduce seminari, laboratori di formazione e classi aperte di movimento con diverse realtà italiane.

Presidente e fondatrice di  f.pl. femminile plurale, il suo progetto più longevo, che quest’anno ha compiuto diciotto anni ed è stato festeggiato come un vero compleanno, è La scena delle donne, che, esplorando l’universo femminile attraverso le arti sceniche, ha prodotto numerosi spettacoli.

Nata a Napoli, è sempre stata una sportiva, ha giocato a pallavolo in serie B e iniziato a interessarsi del movimento come espressione nel 1979, da studentessa dell’ISEF.

Formatasi con vari maestri di mimo corporeo, teatro danza e composizione collettiva, specializzata in psicocinetica e Metodo Feldenkrais, nella sua carriera teatrale ha sempre privilegiato il lavoro sul movimento e quello di trainer dietro alle quinte.

Nel 1992 ha contribuito a fondare il gruppo di ricerca teatrale libera mente, di cui è stata la responsabile pedagogica e, da quell’importante esperienza, ha creato un gruppo di azione, costituitosi poi, nel 2012, nell’associazione f.pl. femminile plurale.

Dal 1996 indaga sull’universo femminile, realizzando progetti teatrali con donne non professioniste di tutte le età.

Dopo anni di impegno in una comunità alloggio per donne anziane, con la riapertura al pubblico del Teatro Trianon, nel difficile quartiere di Forcella, con l’obiettivo di aprire il teatro al territorio, ha iniziato un laboratorio con le donne del quartiere che hanno avuto la possibilità di conoscersi, valorizzarsi, scoprirsi e viversi, superando paure e pregiudizi.

Dal primo spettacolo, del 2007 dal titolo Donne con la folla nel cuore, due anni dopo, in una scuola del territorio è nata La scena delle donne, un grande progetto che ha visto coinvolte cento donne, tra bambine, madri, nonne, operatrici teatrali e professioniste in ambito culturale. A seguire, con diverse interruzioni, tanti sono stati i laboratori e le restituzioni in spazi teatrali e istituzionali, in gallerie d’arte, istituti di cultura e università.

Il lavoro che Marina Rippa, con tenacia e resistenza, con e senza finanziamenti, porta avanti con devozione, mira alla partecipazione e al mettersi in gioco totalmente.

Ha creato e sperimentato un suo metodo di teatro civile, in cui, lavorando intensamente con le donne, attinge dal loro vissuto, da voce alle loro storie, aprendo un varco in un mondo invisibile, da cui riescono ad uscire grazie all’arte. Le accompagna in un viaggio di costruzione di una comunità che diventa identità collettiva.

Dal laboratorio a Forcella, nel 2024 è stato tratto un docufilm dal titolo Si dice di me di Isabella Mari, presentato alla 19ª Festa del Cinema di Roma che ha vinto un premio speciale al Laceno d’Oro ed è stato proiettato al Los Angeles, Italia – Film, Fashion and Art Festival al TCL Chinese Theatre di Hollywood.

Una storia di riscatto attraverso l’arte che, con approccio delicato e rispettoso, racconta l’esplosiva e travagliata vitalità di questo gruppo di donne che da anni si riuniscono due volte a settimana a Piazza Forcella dove Marina Rippa dona loro prima di tutto la forza di credere in se stesse, facendo della parola uno strumento concreto di emancipazione.

I suoi spettacoli nascono da zero, basati su idee che uniscono il presente, il passato e il futuro delle partecipanti, dimostrando come l’arte può aiutare ad esprimere la propria identità, superando i confini materiali della realtà.

Marina Rippa è una donna delicatamente forte, determinata, appassionata, porta rispetto e cura in ogni cosa che tocca, senza il timore di mostrare la fragilità sua e delle donne che accompagna in esperienze intense, regalando professionalità, tempo e dedizione.

 

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