letteratura

Marilynne Summers Robinson

Marilynne Summers Robinson
Altri avevano case e città e nomi e cimiteri. Lei aveva solo quel coltello. E la paura e le solitudine e il rimpianto.
Marilynne Summers Robinson, importante scrittrice statunitense, ha vinto il Premio Pulitzer per la narrativa nel 2005 ed è stata nominata tra le 100 persone più influenti dal Time nel 2016.

È autrice di cinque romanzi tradotti in 36 lingue, il primo, Housekeeping (Le cure domestiche) del 1980, le ha portato il PEN Hemingway Award per la miglior opera prima ed è stato inserito dal Guardian Unlimited fra i cento migliori romanzi di tutti i tempi.

I suoi libri più noti, che compongono la cosiddetta “trilogia di Gilead”, pubblicati in un arco temporale che va dal 2004 al 2014, sono Gilead, che ha vinto il National Book Critics Circle Award e il Pulitzer, Home, che ha vinto l’Orange Prize e Lila con cui si è conquistata un altro National Book Critics Circle Award.

L’ultimo romanzo, del 2021, è Jack.

Ha scritto anche diversi saggi che abbracciano argomenti come il rapporto tra religione e scienza, la storia e politica contemporanea degli Stati Uniti, l’inquinamento nucleare e Giovanni Calvino.

Il primo è Mother Country: Britain, the Welfare State, and Nuclear Pollution del 1989 e l’ultimo è Reading Genesis, uscito in marzo 2024.

Collabora con riviste come Harper’sThe Paris Review e The New York Review of Books. 

Numerosi sono stati i premi e le onorificenze ricevute, come la National Humanities Medal nel 2012 e il Premio della Biblioteca del Congresso per la narrativa americana, nel 2016.

Ha ricevuto lauree honoris causa da oltre una dozzina di università e college, a partire dall’Università di Oxford nel 2010 e dalla Brown University nel 2012, seguite poi dall’Università dell’Iowa, Yale, Boston College, Cambridge e Portland.

Nata il 26 novembre 1943 a Sandpoint, nell’Idaho, si è laureata con lode al Pembroke College nel 1966 e svolto il dottorato di ricerca all’Università di Washington nel 1977.

Ha insegnato inglese e scrittura creativa all’Università dell’Iowa dal 1991 al 2016 e tenuto un’infinità di conferenze e lezioni in luoghi prestigiosi come Yale, Cambridge e Oxford.

Nel 2010 è stata eletta all’American Academy of Arts and Sciences.

Nel 2022, ha ricevuto l’Alumnus Summa Laude Dignatus la più alta onorificenza dell’Università di Washington.

Le sue carte e manoscritti sono conservate alla Yale Collection of American Literature.

La sua fama ha avuto un’impennata nel 2015, quando Barack Obama, suo grande lettore e ammiratore, l’ha intervistata per la New York Review of Books. Hanno parlato di diritti civili e di razzismo, della difficoltà di svincolare il potere dal male che gli è forse naturale, di responsabilità e di sistemi educativi, di religione e di democrazia.

In Italia è ancora poco conosciuta e letta, un contributo importante alla sua diffusione lo ha dato Michela Murgia nel 2016, quando, come giudice monocratica, le ha assegnato il Premio Mondello Internazionale.

 

 

 

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