Mariangela Melato è stata una grande attrice italiana di teatro e cinema. Talento multiforme, eclettismo che l’ha resa una rarità assoluta nel nostro panorama artistico.
Nel corso della sua carriera ha ottenuto cinque David di Donatello (uno speciale alla carriera), cinque Nastri d’Argento, due Globi d’oro, un Ciak d’oro, due Premi Ubu per il teatro e due Premi Eleonora Duse, come migliore attrice.
Nata a Milano il 19 settembre 1941 da Adolfo, vigile urbano e Lina Fabbrica, sarta. Ha un fratello e una sorella, Ermanno e Anna. Dalla madre la piccola Mariangela riceve l’esempio di una grande laboriosità e la passione per il ballo e il canto, frequente passatempo domestico nei giorni di festa. Il padre trasmette alla figlia, oltre al portamento, l’interesse per la lettura e per le arti, instaurando con lei un forte legame. Da piccola cronicizza una crosta lattea neonatale, degenerata poi in una fastidiosa malattia della pelle, che l’ha costretta per anni a avere mani, gambe e parte del volto bendati. Questa condizione getta un’ombra di tristezza sulla sua infanzia, minando sia i rapporti con la madre – forse troppo occupata dal lavoro – sia il corso della sua educazione. Passa gli anni della scuola dell’obbligo presso La casa del sole, istituto per bambini con problemi di salute. Questo luogo la porta alla scoperta del suo talento. In occasione della recita scolastica di un testo di Carlo Goldoni a cui prende parte intorno ai 10 anni, Mariangela scopre la sua capacità di intrattenere il pubblico e scampare all’emarginazione. Prende così a raccontare storie e inscenare monologhi davanti ai compagni di classe. Negli anni Cinquanta si trova finalmente la cura alla sua malattia della pelle, che si risolve attorno ai 12 anni.
Studia pittura all’Accademia di Brera, disegna manifesti e lavora come vetrinista alla Rinascente per pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani, un suo collega e amico è Giorgio Armani.
Il teatro è la sua passione. Neppure ventenne, entra nella compagnia di Fantasio Piccoli; esordisce in Binario cieco di Carlo Terron, al Teatro Stabile di Bolzano.
A meno di 30 anni è già una stella consacrata grazie al ruolo di Olimpia nell’Orlando furioso, diretto da Luca Ronconi, nel 1968.
Si impone presto anche nel cinema. La sua versatilità è totale: talento puro. Sintesi perfetta tra comico e drammatico.
Dal 1963 al 1965 recita con Dario Fo in Settimo Ruba un po’ meno e La colpa è sempre del diavolo. Nel 1966 lavora con lo stabile di Trieste; nel 1967 con Luchino Visconti nella Monaca di Monza. Ottiene un grande consenso nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Alleluia brava gente (1971). Ha affrontato Ruoli complessi nelle tragedie Medea (1986) e Fedra (1987) di Euripide e nelle commedie Vestire gli ignudi di Pirandello (1990) e La bisbetica domata di Shakespeare (1992).
Nel cinema ha alternato in maniera egregia ruoli drammatici con altri più classici legati alla commedia all’italiana. Il successo arriva negli anni settanta soprattutto per la collaborazione artistica con Lina Wertmüller e Giancarlo Giannini.
La vera consacrazione l’avrà con il film La classe operaia va in paradiso di Elio Petri: grazie al quale, vince il Nastro d’argento.
Ha lavorato con diversi grandi registi: Vittorio De Sica, Steno, Mario Monicelli, Giuseppe Bertolucci, Pupi Avati, Cristina Comencini. Tra le produzioni internazionali ricordiamo la sua interpretazione del Generale Khala nel fantastico Flash Gordon (1980).
A partire dagli anni ’90 il suo curriculum annovera anche diverse fiction televisive.
A teatro ha ricoperto tutti i ruoli femminili più importanti della storia.
Si è spenta in una clinica a Roma l’11 gennaio 2013 a causa di un tumore al pancreas.
Mariangela Melato è entrata nel nostro immaginario collettivo, con una galleria di ruoli e personaggi indimenticabili.
Con una naturalezza estrema si calava nei ruoli drammatici come in quelli comici, aveva una voce dal timbro inconfondibile, elegante e lieve nella vita e nella recitazione. Un talento incredibile, un animo determinato, intraprendente e solare.
È stata una straordinaria attrice, una delle poche che a teatro ha saputo conquistarsi e mantenere un ruolo di prima donna anche a livello contrattuale. Un’artista che è un fiore all’occhiello nella storia dello spettacolo italiano.
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