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Maria Velho da Costa

Maria Velho da Costa

Nessuno sa a cosa va incontro quando gioca arditamente con le parole.

Maria Velho da Costa, scrittrice femminista che, nel 2002 ha ricevuto il Premio Camões, la più alta onorificenza letteraria della lingua portoghese. 

Ha fatto parte dell’Academia das Ciências de Lisboa e ricevuto il titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine dell’Infante Dom Henrique.

Parte attiva del movimento femminista portoghese, è stata una delle autrici del libro Novas Cartas Portugesas (Nuove lettere portoghesi), testo femminista e antifascista in palese provocazione contro il regime di Estado Novo, che, di tutta risposta, l’ha incarcerata e processata, insieme alle altre due autrici, Maria Teresa Horta e Maria Isabel Barreno, dette le “Tre Maria”.

Il libro e il loro processo ispirarono proteste in Portogallo e attirarono l’attenzione internazionale dei gruppi di liberazione delle donne europei e americani negli anni precedenti la Rivoluzione dei garofani del 25 aprile 1974, che pose fine al processo,interrompendo le sanzioni a cui erano state sottoposte.

Maria Velho da Costa è nata il 26 giugno 1938 a Lisbona.

Dopo la laurea in Filologia Germanica, ha lavorato come insegnante ed è stata presidente dell’Associazione portoghese degli scrittori. È stata lettrice di studi portoghesi e brasiliani al King’s College di Londra dal 1980 al 1987.

Nel 1967 è uscito il suo primo romanzo Maina Mendes che le valse il prestigioso Premio Revelação dell’Associação Portuguesa de Escritores.

Nelle sue opere successive ha ampliato le tesi di rivendicazione dei diritti della donna, già proclamate nelle Novas Cartas Portuguesas stravolgendo i canoni narrativi.

Dopo la Rivoluzione dei garofani è stata designata ambasciatrice culturale per il governo del Portogallo. Ha lavorato alla Segreteria di Stato alla Cultura nel 1979 ed è stata Addetta Culturale a Capo Verde dal 1988 al 1990.

Dal 1975 ha collaborato regolarmente alle sceneggiatura di film, soprattutto con registi come João César Monteiro, Margarida Gil e Alberto Seixas Santos.

La sua è una carriera caratterizzata da un grande impegno sociale. Attraverso le sue opere, ha posto un’attenzione particolare a identità, genere e dinamiche di potere all’interno della società.

Nel 1997 l’Università dell’Évora l’ha premiata col Premio Vergilio Ferreira per il grande contributo dato alla Letteratura portoghese.

Ha lasciato la terra il 23 maggio 2020 a Lisbona, aveva 81 anni, nello stesso anno la Sociedade Portuguesa de Autores ha istituito, in suo onore, il Prémio de Literatura Maria Velho Costa.

Sarà sempre ricordata come una delle grandi voci della letteratura contemporanea, una scrittrice audace e visionaria che ha spinto i confini della scrittura e affrontato temi cruciali della società con coraggio e profondità.

#unadonnalgiorno

 

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