Maria Tallchief è stata una delle più importanti ballerine del ventesimo secolo e la prima danzatrice nativa americana della storia.
Osannata per la sua velocità, energia e passione unite a una grande abilità tecnica, è stata nominata donna dell’anno dal presidente degli Stati Uniti Eisenhower nel 1953, inserita nella National Women’s Hall of Fame, ha ricevuto la National Medal of Arts e il Kennedy Center Honor alla carriera.
È stata la prima ballerina americana a esibirsi all’Opéra di Parigi e al Bolshoi di Mosca.
Nacque il 24 gennaio 1925 a Fairfax, in Oklaoma. Il padre, Alexander Joseph Tall Chief era un ricco discendente della tribù Osage mentre sua madre, Ruth Porter, aveva origini scozzesi e irlandesi.
Trascorse i primi anni della sua vita in una casa in collina che affacciava sulla riserva indiana.
L’amore per la musica e la danza venne coltivato sin da quando era una bambina. Quando la famiglia si trasferì a Los Angeles, per consentire alle figlie di studiare, venne iscritta alla scuola di danza della coreografa russa Bronislava Nijinska. Era ancora un’adolescente quando si convinse che quella era la strada che voleva intraprendere, abbandonando gli studi di pianoforte, iniziati da piccola.
A 17 anni, con l’insegnante e amica di famiglia Tatiana Riabouchinska, si trasferì a New York, dove entrò nella compagnia Ballet Russe de Monte Carlo.
In un’epoca in cui danzatori e danzatrici statunitensi adottavano nomi di scena russi, lei portava avanti con orgoglio il suo patrimonio indiano. Ha sempre rivendicato il suo lignaggio opponendosi a stereotipi e discriminazioni nei riguardi delle persone native.
Lo stato dell’Oklaoma l’ha celebrata più volte e il 29 giugno 1953 le aveva dedicato una giornata, il Maria Tallchief Day.
Nel 1944 ha cominciato a danzare dal coreografo George Balanchine, suo futuro marito, con cui ebbe inizio una fortunata collaborazione artistica durata anche dopo la loro separazione.
Quando lui, nel 1947, distaccatosi dal Ballet Russe de Monte Carlo, aveva creato la sua compagnia, il New York City Ballet, Maria Tallchief ne divenne la star incontrastata.
L’unione tra le difficili coreografie del compagno e il suo appassionato modo di danzare rivoluzionarono il balletto. Era perfetta per i ruoli che richiedevano atletismo, velocità, aggressività. La sua elettrizzante interpretazione in L’uccello di fuoco nel 1949, la rese una vera star.
La sua Fata Confetto nello Schiaccianoci ha contribuito a trasformare il balletto in un classico annuale di Natale.
Ha collaborato con Balanchine fino al 1965 mentre faceva tour mondiali con altre compagnie come il Balletto dell’Opera di Chicago, il San Francisco Ballet, il Balletto Reale Danese, il Balletto di Amburgo e l’American Ballet Theatre. Ha rappresentato Anna Pavlova nel film Million Dollar Mermaid con Esther Williams.
Nel 1962, durante il suo debutto sulla televisione americana al Bell Telephone Hour, è nata la collaborazione con Rudolf Nureyev. Insieme hanno ballato il pas de deux da Infiorata a Genzano di August Bournonville.
Dopo il ritiro dalla danza, nel 1966, si era trasferita a Chicago dove ha diretto la Lyric Opera fino al 1979.
Nel 1981, ha fondato, con la sorella Marjorie, il Chicago Lyric Opera Ballet, di cui è stata direttrice artistica fino al 1987.
Dal 1990 è stata consulente artistica onoraria del Chicago Festival Ballet di Ken Von Heideke.
È morta a Chicago a causa delle complicanze di una rottura al bacino, l’11 aprile 2013, aveva 88 anni.
La sua vita ha ispirato diversi documentari e biografie.
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