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Marge Piercy

Marge Piercy

Marge Piercy, scrittrice e attivista femminista, pacifista e ecologista, ha pubblicato diciannove libri di poesie e diciassette romanzi che, affrontando temi universali, spaziano dalla narrativa storica alla fantascienza.

Il suo romanzo Woman on the Edge of Time del 1976, è considerato il primo lavoro cyberpunk.

Nel 1993 le è stato conferito il prestigioso Premio Arthur C. Clarke per il suo romanzo He, She and Itche in italiano è tradotto con il titolo di Cybergolem.

Anche nella poesia, scritta in versi liberi, si coglie lo stesso impegno per le questioni sociali e ambientali che riempiono i suoi romanzi.

The Moon is Always Female del 1980, è un classico del movimento femminista.

Ha anche scritto opere teatrali, saggi, un’autobiografia e curato antologie di poesia. Ha lavorato a lungo come critica per il Tikkun Magazine.

Nata il 31 marzo 1936 a Detroit, è ebrea da parte di madre ed è stata cresciuta secondo i dettami di questa religione. Suo nonno era un sindacalista assassinato mentre si batteva per i diritti dei lavoratori. Dalla nonna, nata in Lituania, ha appreso l’amore per la narrazione e dalla madre quello della poesia. Da bambina ha avuto problemi di salute e nell’isolamento dovuto dalla malattia, aveva trovato rifugio nei libri.

È stata la prima persona della sua famiglia a frequentare il college, grazie a una borsa di studio, ha potuto studiare all’Università del Michigan, dove veniva bullizzata per il suo aspetto fisico. Grazie alla vincita di un premio letterario è riuscita a mantenersi agli studi e completare un Master alla Northwestern.

Col primo marito si era trasferita in Francia, ma ben presto si erano separati. Tornata negli Stati Uniti, a Chicago, sola e indigente, aveva svolto diversi lavori e iniziato ad avvicinarsi al movimento per i diritti civili.

Furono anni duri, in cui non riusciva a farsi pubblicare, era una giovane divorziata di ventitré anni, povera e col desiderio di scrivere narrativa politica, di donne della classe operaia e del loro posto nella società. Argomenti troppo scomodi per i tempi.

Ha svolto ricerche sulla CIA, indagato sulle strutture di potere e contribuito a fondare la NACLA (North American Congress on Latin America). Attiva nel movimento Students for a Democratic Society di cui è stata referente nell’ufficio regionale di New York, ha fondato la sezione Movement for a Democratic Society a Brooklyn.

Stanca della metropoli, della vita frenetica e dell’inquinamento, le avevano diagnosticato poco tempo a causa di una malattia cronica che l’ha confinata a letto per lungo tempo, nel 1971 si è trasferita a Cape Cod cercando un ambiente salubre.

Nel 1976 ha divorziato col secondo marito, con cui aveva avuto una relazione aperta e condiviso tanta militanza culturale.

Ha faticato molto per farsi pubblicare, la sua scrittura era considerata troppo femminista, troppo politica. I suoi libri hanno cominciato a circolare e avere successo con la diffusione dei movimenti femministi, di cui è diventata un importante riferimento.

Nei suoi romanzi le protagoniste sono essenzialmente donne appartenenti a classi sociali svantaggiate, che lottano per trovare la propria identità, contro una società repressiva, che si ribellano al controllo esercitato dagli uomini e lavorano sulla propria consapevolezza attraverso l’esplorazione di sessualità e relazioni.

Le sue poesie sono più autobiografiche e riflettono il modo in cui la sua vita e le sue convinzioni sono cambiate nel corso del tempo.

Ve ne sono anche di carattere più politico. Gli argomenti trattati sono diversi, vanno dalla critica alla disuguaglianza lavorativa all’oggettivazione sessuale, dall’aborto alla violenza di genere. L’intensità dei toni e le sue posizioni radicali non l’hanno mai fatta amare dalla critica.

Le sue poesie sono, invece, diventate talmente note che vengono lette durante matrimoni, cerimonie, commemorazioni e stampate sui magneti attaccati ai frigoriferi.

Si considera un’ebrea ricostruzionista, corrente che unisce il rispetto delle tradizioni all’idea dell’uguaglianza tra uomo e donna, la formula che meglio si concilia con le sue convinzioni femministe.

L’ebraismo ha influenzato e continua ad influenzare tutti gli aspetti della sua vita, dalle sue opere alla sua più generale visione del mondo, sostiene che il suo approccio religioso abbia rinforzato il suo femminismo e la sua consapevolezza ecologica.

Attiva in diversi gruppi che offrono supporto alle donne, si oppongono alla guerra e finanziano ricoveri per persone bisognose, promuove eventi e incontri per la comunità ebraica di Cape Cod.

Insieme al terzo marito, Ira Wood, è proprietaria della casa editrice indipendente Leapfrog Press.

 

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