Manizha è la cantautrice femminista che ha rappresentato la Russia all’Eurovision Song Contest 2021 scatenando forti polemiche nel suo paese, tanto che il suo caso è finito al Cremlino.
Figlia di immigrati tagiki fuggiti a causa della guerra civile, il suo nome completo è Maniža Dalerovna Sangin. È nata a Dushanbe l’8 luglio 1991. Ha iniziato a cantare e suonare il piano a 12 anni, ha collaborato con diverse band prima di intraprendere la carriera solista e esibirsi a Londra e New York. Agli inizi usava lo pseudonimo Ru.Kola. Nel 2003 ha vinto il suo primo concorso musicale a cui sono seguiti vari altri.
Con l’album di debutto Manuscript ha fatto il suo esordio ufficiale nel 2017. Nel 2020, ha realizzato la colonna sonora per la versione russa del film Mulan. Oltre a scrivere la musica e i testi delle sue canzoni, si occupa interamente della realizzazione dei suoi video.
La sua esibizione è stata una dichiarazione politica.
È apparsa vestita nell’abito tradizionale delle donne russe, cucito con centinaia di pezzi di stoffa che le hanno inviato da ogni latitudine del paese. Sbucata fuori come da una matrioska, è rinata in tuta rossa che rappresenta l’abito della classe operaia, di quelli che si danno da fare per farcela, ha poi spiegato. Sullo schermo alle sue spalle è comparso un coro di centinaia di attiviste che hanno cantato insieme a lei.
Era stata scelta dal voto popolare esibendosi sul Primo Canale, uno dei media più allineati alle antenne del Cremlino. La sua vittoria aveva scatenato maree di offese sessiste, commenti misogini, post xenofobi a cui ha reagito continuando a sorridere.
Manizha è un’artista e una donna coraggiosa, che ha tanto da dire, che cerca di svegliare le coscienze e aumentare la consapevolezza con l’arte, la musica, la poesia e il suo instancabile attivismo.
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