I motivi dei suoi dipinti spaziano da sentimenti profondi a visioni oniriche e concetti astratti.
Attraverso le sue immagini, il pubblico viene trasportato in un’oasi serena di calma, qualcosa che contraddice direttamente il tormentato contesto di assedio da cui scaturiscono.
Dipingere è il suo modo per evadere mentalmente dalla condizione in cui è costretta a vivere insieme al suo popolo. Non raffigura persone morte o palazzi distrutti ma immagini pacifiche, avvolgenti, donne che diventano case, nonne che diventano tende dove potersi nascondere.
Ha iniziato a pubblicare le sue opere sui social network diventando un’artista riconosciuta a livello internazionale senza essere mai uscita dal suo territorio.
Quando ha cominciato a essere invitata a esporre in tutto il mondo, non poteva accompagnare i suoi quadri: “Andavo all’ufficio postale per inviare le mie tele, e mi sentivo talmente strana pensando che loro erano più libere di me. Loro potevano viaggiare”.
Ha lottato con determinazione per andare a studiare in Turchia con una borsa di studio, ha subito umiliazioni alla frontiera egiziana, ma ha perseverato nel suo desiderio di libertà.
Nel 2021 ha pubblicato il suo primo libro, Grandma’s Bird, una storia autobiografica per bambini che descrive come una giovane ragazza di Gaza impara a controllare le sue paure attraverso la creatività, trovando la libertà anche sotto l’occupazione e, in definitiva, una via d’uscita dal mondo.
La sua voglia di comunicare attraverso la sua arte l’ha portata a ricevere consensi internazionali e a incontrare pilastri dell’emancipazione femminile come Angela Davis che ha partecipato a una sua mostra negli Stati Uniti.
Questa giovane donna ormai proiettata nel mondo, non dimentica da dove viene e cosa la sua gente sta vivendo in una condizione perenne di assedio e distruzione.
Le sue origini sono ben radicate nella sua ricerca artistica e nei messaggi che trasmette anche attraverso i suoi social.
#unadonnalgiorno