Oggi è il compleanno di Loredana Simioli, ma lei non è più con noi a festeggiarlo.
Loredana, ha lasciato la terra lo scorso giugno, in una torrida giornata in cui siamo andate/i in tante e tanti a salutarla, grondanti di sudore e lacrime.
Non mi è facile parlare di Loredana, perché era un’amica più che un’icona televisiva degli anni ’90 napoletani.
Perché sono stata a trovarla sul suo soppalco quando era a letto sofferente, calva e magrissima. Perché ho avuto il privilegio di essere una delle poche persone che ha voluto vedere quando stava male. Perché, nonostante tutto, ci siamo fatte un sacco di risate, come sempre, quando eravamo insieme. Perché ci siamo raccontate i segreti che non si dicono ad alta voce, le confessioni che si fanno solo tra donne.
Avrebbe voluto conoscere colui che è diventato mio marito, ma non ha fatto in tempo. Avrei voluto farle conoscere un amico, ma non ho fatto in tempo.
Siamo riuscite ad andare un’ultima volta insieme a teatro, con mia sorella, lei non ci separava mai nei suoi discorsi, e a noi è sempre andata bene così.
Mi ricordo quella sera di febbraio dell’anno scorso, siamo andate al teatro Bellini, al ritorno abbiamo fatto una lunga passeggiata a piedi, fino a casa sua. Era così felice di essere riuscita a uscire, di aver trovato la forza fisica e mentale per uscire, sua figlia piccola l’aveva truccata ed era bellissima, come sempre.
Quando si è sentita affaticata, ci siamo sedute alla fermata dell’autobus a Salvator Rosa e lì, come le ragazzine abbiamo iniziato a farci i selfie per Instagram.
Loredana Simioli ha lasciato un grande vuoto, in chi ha avuto il piacere di incontrarla, ma anche e sempre un grande sorriso nel ricordarla.
Loredana era ironia pura, aveva la capacità di dissacrare anche le cose più gravi, era una sua dote, la sua essenza. Non era una di quelle persone che vogliono far ridere a tutti i costi, no, la battuta dolceamara le veniva proprio spontanea in qualsiasi occasione.
Non era una donna artefatta, proprio non riusciva a darsi delle arie, anche se voleva imporre a se stessa un determinato comportamento, il vulcano che aveva dentro, eruttava inesorabilmente e fuoriusciva la sua magmatica essenza.
Loredana ha amato tutto ciò che ha fatto e che ha toccato. Non si è mai risparmiata, non si è mai negata.
Loredana è stata la Mariarca dell’immaginario collettivo, è stata la donna transessuale di Malacarne a teatro, è stata la moglie del pescivendolo di Reality di Garrone. È stata la vrenzola con la coda di cavallo nera e il chewing gum in bocca che citofonava e ha sfilato sul tappeto rosso come una vera, bellissima diva.
Loredana ha voluto fare un videoclip di gratitudine e speranza, con le malate di cancro che aveva conosciuto durante le chemio all’ospedale Cardarelli. Voleva segnare quella fase della vita che la travolgeva, cercando di attingerne forza, senza rinnegare niente.
L’hai visto il video, ti è piaciuto? Sto pensando di dedicarmi alla regia, ho già varie idee in mente, appena mi rimetto divento operativa.
Mi aveva detto, con la forza e determinazione di chi non si arrende e pensa al futuro anche su un letto di malata terminale.
Ciao Loredana, amica dai tempi di Telegaribaldi, passando per l’Elicantropo, gli autobus, le bambine, Reality, il red carpet di Venezia, il tuo soppalco, l’armadio sospeso, la pratica, i sogni ancora da realizzare, i sorrisi complici, la bellezza.
Per chi non la conoscesse, Loredana Simioli era un’attrice e comica, partenopea fino all’ultima cellula del suo bellissimo corpo.
Diventata famosissima in tutta la Campania, negli anni ’90 per il suo personaggio televisivo Mariarca, iconografia dissacrante e esilarante di una ragazza dei quartieri più popolari di Napoli, nel fortunato programma tv Telegaribaldi.
Ha recitato al fianco di John Turturro in Passione e in Reality diretto da Matteo Garrone. E poi, ancora al cinema in Gorbaciof, L’amore buio, Si accettano miracoli, in Perez, e in Troppo napoletano.
#unadonnalgiorno