Lina Caffaratto nasce nel 1922 in provincia di Torino, sposa Pompeo Colajanni, il comandante «Barbato» che, in testa a una brigata partigiana, partecipa alla liberazione di Torino.
Nel dopoguerra, segue il marito in Sicilia e si impegna in varie iniziative con le donne dei quartieri più disagiati: per l’acqua, per la casa, per le scuole.
Fonda, con Anna Grasso, l’Udi (Unione Donne Italiane).
Promuove un movimento per la parità tra maestri e maestre elementari, con l’ottenimento della graduatoria unica.
Una battaglia che, partendo dalla Sicilia, coinvolge tutta l’Italia, seguendo quel modello di solidarietà e rispetto fra donne che risulta invincibile in molte lotte.
Negli anni Settanta, Lina Caffaratto è stata protagonista di altre lotte femminili per i diritti civili, per l’assegnazione delle case nei quartieri popolari, per gli asili nido, per la riforma del diritto di famiglia, il divorzio, la pace e contro l’aborto clandestino e la violenza sulle donne.
Negli anni ‘80, attiva il Centro di consulenza legale e psicologica, dedicandosi alla prima accoglienza delle donne.
E quando con le pratiche e il pensiero della differenza sessuale si iniziava un nuovo corso e nuove forme di relazione politica tra donne, Lina è stata lì a misurarsi con il nuovo e, insieme, con la certezza della necessità di lasciare tracce dell’agire politico consapevole delle donne e la ferma determinazione a farlo.