Lella Lombardi è stata la prima e unica donna italiana a conquistare punti nel campionato mondiale di Formula 1.
Seconda pilota della storia a guidare una monoposto, la prima è stata Maria Teresa de Filippis negli anni cinquanta, di cui abbiamo già scritto, ha disputato 12 Gran Premi contro i 4 della sua predecessora.
Nata col nome di Maria Grazia Lombardi il 26 marzo 1941 a Frugarolo, in provincia di Alessandria, era figlia di un macellaio e produttore di salumi. Grintosa e vivace, attratta dalla velocità sin da bambina, a soli nove anni prese per la prima volta in mano un volante, a tredici guidava già un’auto. A diciotto anni, lavorava sui camion dell’azienda di famiglia.
Ha iniziato a correre con i kart all’inizio degli anni ’60 cimentandosi nelle categorie minori del motorsport, la sua prima vettura era stata pagata a rate.
Nel 1970 ha vinto il campionato italiano Formula 850 ed è diventata campionessa della Formula Ford Mexico.
Nel 1974 ha esordito in F1 nel Gran Premio di Gran Bretagna, dopo una lunga gavetta nelle categorie inferiori È arrivata sesta – ultimo posto utile per conquistare punti mondiali – nel Gran Premio di Spagna, sul circuito del Montjuic.
Testarda e ostinata, si è fatta rispettare in uno sport che ancora oggi ha difficoltà a rapportarsi con il mondo femminile. Alla domanda insidiosa di un giornalista rispose: “Se la F1 è cosa da ragazze? Visto che sono qua e corro, giudicate voi“.
Nel 1976 si è ritirata dalla Formula 1 passando alle gare di durata, ha partecipato a eventi iconici come la 6 Ore di Silverstone, i 1000 chilometri di Monza e la leggendaria 24 Ore di Le Mans con una scuderia che portava il suo nome, Lombardi Autosport.
Nel 1988 si è ritirata dalle competizioni ed è diventata team manager. Si è spenta, a causa di un tumore, a Milano il 3 marzo 1992, dopo qualche giorno avrebbe compiuto 51 anni.
Lella Lombardi ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’automobilismo. Il suo coraggio e la volontà di distinguersi in un mondo da sempre dominato dagli uomini è di grande ispirazione.
Donna coraggiosa, indipendente, appassionata e anticonformista, non ha avuto paura di andare veloce e lottare contro gli stereotipi.
È stata ricordata, a trent’anni dalla morte, al Mauto – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. Per l’occasione è stato proiettato il docufilm americano Beyond driven sulla storia della sua vita e dei suoi traguardi.
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