Kiki Smith, artista femminista statunitense di origine tedesca, utilizza il corpo umano per sdoganare i retaggi sul genere e supportare la lotta per i diritti delle donne.
La scultura è lo strumento delle sue battaglie sociali volte a far riflettere su stigmi, disuguaglianze e pregiudizi.
È nata a Norimberga il 18 gennaio 1954 da Tony Smith, artista, e Jane Lawrence, cantante lirica. È stato il contatto con le opere geometriche del padre a metterla precocemente in contatto con la scultura. La frequentazione della Chiesa Cattolica, negli anni della sua infanzia, unita all’attrazione per il corpo umano, hanno influenzato concettualmente il suo lavoro.
Aveva un anno quando la sua famiglia si è trasferita a South Orange, nel New Jersey. Ha frequentato la Columbia High School e la Hartford Art School del Connecticut, prima di trasferirsi a New York, nel 1976. Nella Grande Mela è entrata a far parte del collettivo di artisti radicali Colab –Collaborative Projects.
Nel 1981, ha partecipato alla sua prima mostra al fianco di artisti come Basquiat, vi ha esposto le sue prime opere sul corpo, che è la cifra stilistica della sua produzione artistica.
Un corso di specializzazione in primo soccorso, l’ha portata ad approfondire le sue conoscenze in materie come l’anatomia, iniziando a scolpire soltanto alcune parti del corpo. Dagli anni ’90 l’intera figura umana è diventata il soggetto principale delle sue indagini.
Colpita dalla perdita del padre e poi della sorella Bebe a causa dell’AIDS, la ricerca sul corpo umano è stato il suo modo per portare a galla tematiche di genere, di orientamento sessuale e di etnia, spogliandole dei costrutti sociali. L’intento era di spingerci a considerare che, alla fine, nessuno è poi così diverso dagli altri.
Nella sua produzione, si concentra su cuore, fegato, polmoni, utilizza i fluidi corporei come il sangue per creare rimandi all’AIDS o alla lotta per i diritti delle donne.
Le sue prime opere importanti sono All Souls e Virgin with Dove attualmente esposte al Whitney Museum e al MoMa di New York.
Mary Magdalene e Standing sono le sue più celebri sculture.
Nei lavori più recenti racconta la sua visione del legame tra essere umano e mondo animale.
Kiki Smith ha esposto in oltre 150 mostre in tutto il mondo, dalla Biennale di Firenze a Los Angeles, passando per Dublino, Pittsburgh, San Francisco, Città del Messico.
Una delle sue ultime apparizioni è stata alla Biennale di Venezia, Viva Arte Viva nel 2017.
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