Kahina Bahloul è la prima imam francese.
Berbera e Sufi non ha paura di rompere le tradizioni senza tradire il proprio credo. La sua moschea Fatima, a Parigi, è all’avanguardia per parità di genere e superamento di rigide tradizioni.
Non porta il velo ed è un esempio per altre donne. In Francia, attualmente le imam sono soltanto tre.
È nata a Parigi il 5 marzo 1979 da padre algerino e madre francese, sua nonna era un’ebrea polacca e suo nonno un cattolico. Ha trascorso l’infanzia in Algeria dove ha iniziato a studiare Giurisprudenza e vissuto il ‘decennio nero’ degli attacchi terroristici. Nel 2003 è tornata a Parigi.
Ha conseguito un master in islamistica all’École pratique des hautes études e un dottorato sulla filosofia di Ibn Arabi, teologo sufista vissuto nel XII secolo.
In seguito all’attentato alla sede di Charlie Hebdo ha avviato l’iniziativa Parle-moi d’Islam, per un dialogo interreligioso tra sufismo e ruolo della donna.
Nel 2019 è stata la prima donna in Francia a diventare imam fondando la prima moschea islamica liberale e egualitaria. Un luogo dove uomini e donne possono pregare insieme, nella stessa stanza, senza alcuna disparità di trattamento.
I sermoni sono esclusivamente in lingua francese e non c’è l’obbligo di indossare il hijab.
La congregazione è stata fortemente criticata dalla parte più rigida della comunità musulmana che non le ha risparmiato attacchi e minacce di morte.
È autrice del libro Mon islam, ma liberté, la sua biografia del 2021, in cui racconta la sua personale sfida con una fede che parte da lontano (anche geograficamente) e porta con sé, nella Francia degli ultimi anni, una lunga scia di sangue che ha disegnato, nel mondo occidentale, un’immagine dell’Islam violento e spietato.
“Ho sentito la necessità di far conoscere il pensiero riformista dell’Islam non per ragioni politiche ma perché se la Francia si divide, il mondo si divide, l’uomo si divide”.
Kahina Bahloul sostiene che il sufismo sia egualitario e che le sue idee sono condivise dalla maggioranza dei musulmani in Francia. È convinta che bisogna riappropriarsi dei testi sacri e interpretarli con gli strumenti contemporanei.
Rivendicare l’Islam è, per questa coraggiosa imam, l’unico modo per riscrivere la narrazione e la fede che guida milioni di persone nel mondo.
#unadonnalgiorno