Julia Child, celebre cuoca e autrice televisiva, ha scritto il rivoluzionario libro Mastering the Art of French Cooking, un successo enorme per cui fu premiata con la più importante onorificenza statunitense, la Presidential Medal of Freedom.
Grazie al suo modo ironico e scanzonato di presentare le ricette, è riuscita a ribaltare il concetto di alimentazione e diffondere il piacere della buona cucina.
Grande esempio di autodeterminazione femminile, la sua vita era partita sotto tutti altri auspici, da spia per il governo americano, ha finito per attuare una rivoluzione nel modo di mangiare.
Nata Julia McWilliams, il 15 agosto 1912, a Pasadena, in California, in una famiglia agiata e conservatrice, ebbe un’infanzia privilegiata, poté studiare nelle migliori scuole e praticare vari sport.
Sognava di fare la scrittrice, ma dopo la laurea si trasferì a New York e iniziò a lavorare in campo pubblicitario.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale voleva arruolarsi ma non le fu permesso a causa della sua altezza, 1,88m, si offrì allora volontaria come assistente di ricerca per l’Office of Strategic Services (OSS), agenzia di intelligence governativa dove ebbe un ruolo chiave nella comunicazione di documenti top-secret. Viaggiò molto, ebbe incarichi in Cina e in Sri Lanka, dove conobbe Paul Child, suo collega che sposò nel 1946.
La coppia si trasferì successivamente a Parigi, dove il marito fu riassegnato al Servizio Informazioni presso l’ambasciata americana.
Fu allora che Julia Child si innamorò della buona cucina. Prima di sposarsi non aveva mai cucinato né dimostrato particolare interesse nei confronti del cibo. Fu il palato raffinato del marito e il soggiorno in Francia che le dischiuse le porte del gusto, in una progressiva acculturazione culinaria. Frequentò la prestigiosa scuola Cordon Bleu dove fu allieva di importanti chef e, con Simone Beck e Louisette Bertholle, sue compagne di corso, decise di fondare la scuola L’Ecole de Trois Gourmandes (La scuola delle tre buongustaie).
Lavorarono insieme per quasi dieci anni a quello che sarebbe stato il suo primo e più famoso libro di cucina: Mastering the Art of French Cooking, pubblicato nel 1961. Dal taglio quasi enciclopedico, il manuale ebbe il grande pregio di rendere facilmente comprensibili ricette spesso complesse e apparentemente lontane dal gusto e dalla mentalità statunitense.
Inizialmente rifiutato dagli editori, una volta pubblicato riscosse un enorme successo aprendole le porte della televisione. Bastò un’omelette cucinata in diretta, in occasione della presentazione del libro in una trasmissione televisiva, per scatenare lettere e telefonate di telespettatori che la richiedevano insistentemente sui propri schermi: i produttori non si lasciarono sfuggire l’occasione.
Fu così che nel 1963 andò in onda la prima puntata di The French Chef, il programma che entrò rapidamente in tutte le case statunitensi stravolgendo il modo di cucinare e parlare di cibo in tv.
Con la sua enorme altezza, la voce cinguettante di un uccellino e i modi gai e schietti, Julia Child conquistò subito gli spettatori. Era una persona genuina, una figura rassicurante e mai giudicante.
Con ironia e tanta simpatia illustrava piatti da chef con modalità non convenzionali che piacevano alle masse. “Se se sei sola in cucina e ti cade l’agnello per terra, raccoglilo. Chi mai lo verrà a sapere?”
La trasmissione, andata avanti per dieci anni, divenne uno dei primi e più apprezzati cooking show nella storia della televisione americana.
In un paese ancora profondamente puritano, Julia Child sdoganò il gusto di mangiare, vissuto come uno dei pochi e irrinunciabili piaceri della vita. Impavida di fronte all’uso dei grassi se temi il burro, usa la panna, ne rivendicò l’impiego fino alla fine, anche di fronte agli attacchi dei salutisti che, dagli anni Ottanta in poi, si fecero sempre più frequenti.
Insignita di numerosi premi ricordiamo il prestigioso George Foster Peabody Award e l’Emmy Award.
Nel 1970 uscì il secondo volume di quello che si può considerare tra i testi più influenti della gastronomia statunitense. Oltre ai vari libri di cucina, ha scritto anche un’autobiografia intitolata My Life in France. Successivamente è stata editata anche una raccolta delle sue migliori massime.
Nel 1993 è stata la prima donna inserita nella Hall of Fame del Culinary Institute.
Una carriera fortunata durata oltre 40 anni che l’ha consacrata tra le più famose chef. Nel 2000 è stata insignita della più alta onorificenza francese, la Legione d’Onore.
Lo Smithsonian National Museum of American History le ha dedicato una mostra, nel 2002.
Julia Child ha lasciato la terra il 13 agosto 2004, per insufficienza renale a Santa Barbara, in California, due giorni prima del suo 92° compleanno. Ha lavorato fino all’ultimo giorno, non aveva alcuna intenzione di essere una noiosa pensionata.
Il 15 agosto 2012, nel giorno in cui avrebbe compiuto cento anni, i ristoranti di tutta la nazione hanno partecipato alla Julia Child Restaurant Week, presentando le sue ricette nei propri menu.
Nel 1995 aveva creato la Julia Child Foundation for Gastronomy and the Culinary Arts che oggi viene portata avanti attraverso le sovvenzioni di altre associazioni e il Julia Child Award, che ne continua l’eredità, educando e incoraggiando a vivere bene attraverso le gioie di cucinare, mangiare e bere con gusto.
La sua vita è stata raccontata nel film Julie & Julia del 2009, scritto da Nora Ephron e interpretato da Meryl Streep.
Negli Stati Uniti, gli episodi originali del fortunato show The French Chef sono disponibili in streaming. Dalla sua vita è stata tratta anche una serie tv prodotta da HBO Max.
Considerata la più famosa divulgatrice della cucina francese negli Stati Uniti, non si è mai nemmeno sentita una cuoca. Antesignana dei cooking show, per Julia Child la cucina è stato il mezzo per realizzarsi e affermare la propria libertà personale. Con simpatia, ironia e gioco si è fatta strada in un mondo che alle donne riservava ben poco.
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