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Joênia Wapixana

Joênia Wapixana avvocata e deputata indigena brasiliana
Quando difendiamo le terre degli indigeni, non stiamo solo proteggendo le persone native. Le riserve sono terreni pubblici. Stiamo discutendo di costruire miniere sui nostri territori come unica possibilità di salvare l’economia del paese ma non è vero. Dobbiamo trovare insieme soluzioni più sostenibili.
Joenia Wapichana è una donna dai tanti primati, è la prima avvocata indigena del Brasile e la prima nativa a diventare deputata.
È presidente della Commissione Nazionale per la Difesa dei Diritti dei Popoli Indigeni.
Nel 2018 ha vinto il Premio dell’Onu Human Right.
Ufficialmente il suo nome è Joênia Batista de Carvalho, ma ha scelto di identificarsi con Wapixana, il nome della tribù a cui appartiene.
Nata il 20 aprile 1974 nello stato di Roraima, ha passato la prima infanzia in isolati villaggi amazzonici che conservano stili di vita tradizionali e in cui pochi anziani parlano portoghese.
Quando suo padre ha lasciato la famiglia aveva circa sette anni. La madre, che si è trasferita a Boa Vista per lavorare, le ha dato la possibilità di studiare, unica tra i fratelli che ha continuato la scuola. Per pagarsi la facoltà di legge lavorava di sera in un ufficio contabile.
A 23 anni, nel 1997, si è laureata all’Università Federale di Roraima diventando la prima avvocata indigena del Brasile.
Ha iniziato a lavorare nel dipartimento legale del Consiglio Indigeno di Roraima (CIR) impegno per cui ha ricevuto il Premio Reebok per i Diritti Umani nel 2004.
Nello stesso anno ha intentato un’azione presso la Commissione Interamericana sui Diritti Umani chiedendo di obbligare il governo brasiliano a stabilire ufficialmente i confini dei Territori Indigeni Raposa/Serra do Sol, patria di varie popolazioni native.
Nel 2005, la Corte Suprema del Brasile ha ratificato i confini della riserva e l’ha dichiarata area di conservazione ambientale in cui i diritti degli indigeni sono protetti per costituzione. Decisione che non ha impedito gli scontri tra taglialegna, minatori e le comunità native.
Nel 2008, Joênia Wapixana è stata anche la prima avvocata indigena a discutere davanti alla Corte Suprema contro la decisione del governo di frammentare la riserva di Raposa per agevolare le rivendicazioni sulla terra di minatori e produttori di riso. Ha vinto la causa confermando il diritto esclusivo delle popolazioni native a occupare e utilizzare le terre della riserva.

Nel 2013 è stata nominata presidente della Commissione nazionale per la difesa dei diritti dei popoli indigeni, organismo creato dall’Ordine degli Avvocati del Brasile per monitorare e intervenire sui diritti delle popolazioni native.

Nel 2010 è stata insignita dell’Ordem do Mérito Cultural dal governo brasiliano.

Nel 2018 è stata eletta alla Camera dei Deputati per lo stato di Roraima, nella coalizione dei partiti della Rete della Sostenibilità (REDE).

Il suo ruolo politico all’interno del governo è fondamentale, rappresenta le popolazioni native in un momento in cui il premier Bolsonaro vuole approvare il PL 490, disegno di legge anticostituzionale che nega il diritto alla terra dei popoli originari e che cancellerebbe per sempre l’Amazonia e le popolazioni indigene.

Senza terra non abbiamo istruzione, salute, ambiente e economia. Ecco perché anche la demarcazione delle terre indigene è una questione di diritti umani. O combatti per i diritti umani della tua gente o perdi tutto.

#unadonnalgiorno

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