Joanna Scheuring è una politica, sociologa, manager culturale e attivista polacca.
Eletta alla Camera dei Deputati dal 2015, è vicepresidente del partito d’opposizione Nowa Lewica (Nuova Sinistra).
Nata a Toruń, l’8 febbraio 1972, è laureata in sociologia, si è specializzata all’Accademia polacca delle scienze e conseguito il diploma alla Scuola per Leader della Società Civile.
Lavora da sempre in ambito culturale. Ha vissuto a Londra dove ha lavorato per vari enti museali ed è stata anche direttrice del Teatro Wiczy di Toruń.
La vicenda risale al 25 ottobre 2020, quando, prendendo parte all’ondata di manifestazioni di massa, insieme a suo marito Piotr Wielgus, ha portato in chiesa uno striscione con la scritta Donna, puoi decidere da sola per protestare contro la sentenza del Tribunale costituzionale che ha eliminato, quasi totalmente, l’accesso all’aborto legale in Polonia. Il marito, accusato degli stessi reati, è stato assolto.
La maggioranza dei parlamentari, su richiesta del ministro della giustizia, aveva votato per revocarle l’immunità affinché potesse essere perseguita penalmente.
Un vero accanimento nei confronti di una donna che manifesta le sue opinioni politiche.
A quanto pare, Joanna Scheuring, dichiaratamente atea, attivista femminista, vicina alla comunità lgbtq+, che ha desecretato atti che coinvolgevano in casi di pedofilia alcuni rappresentanti del clero, è una donna che fa paura.
Human Rights Watch, che monitora la situazione umanitaria internazionale, ha chiesto il ritiro immediato delle accuse nei suoi confronti.
Incriminare una parlamentare per una protesta pacifica è innegabilmente un’escalation allarmante negli sforzi del governo polacco per criminalizzare non solo l’aborto, ma chiunque sostenga apertamente i diritti riproduttivi.
#unadonnalgiorno