Questa è la storia di Margaret Ann Bulkley, una donna che ha finto per tutta la vita di essere un uomo, James Miranda Barry, per realizzare il suo sogno: fare il medico.
La sua identità è rimasta nascosta fino al giorno della sua morte.
Aveva messo in correlazione la medicina con l’igiene, tanto che il numero di suoi pazienti sopravvissuti era da record, considerati i tempi. Era riuscita a arginare la piaga di lebbra e colera in Africa. È stata, inoltre, la prima a intervenire chirurgicamente con un cesareo su una donna, riuscendo a salvare gestante e neonato.
Margaret Ann Bulkley, nacque in Irlanda nel 1789. Sin da piccola si era distinta per la sua straordinaria intelligenza. Lo zio, James Barry e il suo caro amico Francisco Miranda, un politico venezuelano di spicco, vedendo del potenziale in lei, le avevano dato una mano a diventare medico. All’epoca, le donne non potevano studiare medicina, ecco perché avevano escogitato un piano rischioso: l’avevano fatta ‘diventare’ un uomo. Margaret aveva, quindi, preso il nome dello zio e Francisco Miranda le aveva promesso che l’avrebbe portata in Venezuela, una volta terminato il tirocinio. Così avrebbe potuto esercitare la professione da donna. Tutto era andato in fumo quando questi era stato catturato dagli spagnoli a Cadice ed era morto, poco tempo dopo. Da quel momento in poi, Margaret sapeva che avrebbe dovuto tenere nascosta la sua identità per sempre.
Nel 1812, il senato accademico le consegna il dottorato, malgrado “l’aspetto giovanile sembrasse indicare una scarsa maturità”.
Successivamente, come James Miranda Barry, si arruola nell’esercito britannico. Grazie all’intervento dei suoi protettori, ha evitato la visita medica che le sarebbe stata fatale. A Londra, ha superato brillantemente l’esame del Royal College of Surgeons e dopo alcuni mesi di pratica all’ospedale militare di Plymouth come assistente chirurgo, è stata inviata a curare le truppe prima in India, poi in Sudafrica. Dovunque andasse, la sua fama la precedeva: faceva sorgere ospedali, era riuscita a fermare le epidemie di colera e i suoi interventi si concludevano con successo.
Tra le truppe, si faceva notare per la sua eccentricità: vegetariana, astemia, calzava stivali con il tacco rosso e indossava camicie ricamate sotto la giacca dalle spalle imbottite. Era riservata, arrogante, suscettibile e pronta a battersi in duello. Irritava l’amministrazione coloniale con le continue critiche per le condizioni disumane in cui venivano lasciati i pazienti e le pazienti, di ogni sesso e colore.
Dal 1828 era in servizio alle Mauritius, Trinidad e Tobago, a Sant’Elena si assentò senza permesso per raggiungere Lord Charles Somerset, conosciuto quando era governatore del Sudafrica. Verranno processati entrambi per omosessualità. Riuscirono a evitare il carcere e lei venne retrocessa a assistente chirurgo.
Nel 1831 ha partecipato alla guerra di Crimea, è stata decorata e promossa Ispettore degli ospedali militari nei Caraibi, dove ha modernizzato la sanità. Ammalatasi di febbre gialla, ha rifiutato qualsiasi visita medica ed è rientrata a Londra per farsi curare dai propri parenti.
Dal 1857 ha concluso la sua strabiliante carriera ottenendo il rango più alto: Ispettore generale degli ospedali militari in Canada. Ancora oggi, in Canada, viene citata come un modello di compassione, onestà e rigore.
Ha girato il paese in lungo e in largo per esigere cibo, igiene e assistenza sia per i soldati che per i prigionieri e le prigioniere.
Per limiti di età, nel 1864, venne costretta a tornare a Londra. È morta di dissenteria l’anno dopo. A trovarla fu la donna delle pulizie, che scoperta la verità, dichiarò che “era una femmina perfetta”.
Qualcuno ha iniziato a ricordare, allora, una certa effeminatezza, alcune sue stravaganze, si è parlato di possibile ermafroditismo, ma l’esercito britannico ha messo tutto a tacere e chiuso per cent’anni la documentazione nei propri archivi.
Lo scandalo per la scoperta della sua vera identità aveva finito per oscurare tutti i successi di questa grande medica. Mentre è stato grazie al suo operato che igiene e sterilizzazione sono migliorate nel campo, riuscendo così a salvare molte vite.
Oggi Margaret Ann Bulkley viene ricordata come una grande donna in Inghilterra. Grazie al suo coraggio sono stati fatti importanti passi avanti in medicina. La sua determinazione, unita ad abilità, forza e intelligenza la rendono un personaggio unico.
La medicina moderna deve molto al suo lavoro, una donna straordinaria, che ha messo la sua passione al primo posto.
Sulla sua storia è stato tratto un film, Heaven and Earth del 2008, della regista olandese Marleen Gorris.
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