Hiam Abbass, attrice, regista e sceneggiatrice palestinese, è nata in Israele e ha la cittadinanza francese.
È stata diretta da registi internazionali come Steven Spielberg, Amos Gitai, Tom McCarthy, Jim Jarmusch, Abbas Fahdel e altri ancora.
Nata a Nazareth, il 30 novembre 1960 da una famiglia di arabi musulmani, è cresciuta nel quartiere libanese del vicino villaggio di Deir Hanna. Dagli anni ’80 vive a Parigi dove è iniziata la sua carriera artistica.
Ha cominciato a recitare nel film per la tv La nuit miraculeuse del 1989, di Ariane Mnouchkine, seguito da apparizioni in diversi telefilm.
Al cinema ha debuttato nel 1989 con il film La nuit miraculeuse. È stata poi nel cast di Ognuno cerca il suo gatto, Haifa, Histoire naturelle, Venise est une femme, Le mariage en papier, Aime ton père, e Bab el Chams.
Il suo primo ruolo di successo è arrivato nel 2004 quando è stata la protagonista in La Sposa Siriana diretto da Eran Riklis che le è valso la candidatura per la miglior attrice agli European Film Awards.
L’anno successivo è apparsa nel film Munich di Steven Spielberg, in cui ha anche lavorato come consulente per il dialetto e la recitazione, vivendo per tre mesi in un hotel con attori israeliani e palestinesi che hanno avuto molte discussioni che hanno aiutato entrambe le parti ad avvicinarsi.
Ha recitato in diversi altri film prima del 2008, quando è stata la protagonista de Il giardino di limoni in cui interpreta una donna palestinese che lotta contro la decisione dei servizi segreti israeliani di sradicare il suo giardino perché avrebbe potuto essere usato dai terroristi per attentare alla vicina casa del Ministro della Difesa. Per questo ruolo ha ricevuto il premio Israeli Film Academy Award e l’Asia Pacific Screen Awards come miglior attrice.
Nel 2008 ha interpretato la madre di un immigrato siriano clandestino nel film The Visitor di Tom McCarthy e la madre di un soldato iracheno nel film Dawn of the World di Abbas Fahdel.
È stata nel cast del film I limiti del controllo di Jim Jarmusch e in A Bottle in the Gaza Sea, tratto dal romanzo Une bouteille dans la mer de Gaza di Valérie Zenatti.
Il regista Radu Mihaileanu l’ha invece voluta nella commedia drammatica La sorgente dell’amore.
Nel 2012, ha fatto parte della giuria del Festival di Cannes e debuttato alla regia con The Inheritance in cui affronta il tema dell’identità da diversi punti di vista, quello del ruolo femminile diviso tra modernità e tradizione e quello dell’appartenenza nazionale di una famiglia palestinese che vive in Galilea.
Come acting coach è stata impegnata sul set di Alcuni giorni di settembre di Santiago Amigorena con Juliette Binoche, John Turturro e Nick Nolte e Babel di Alejandro Gonzáles Iñarritu con Brad Pitt e Cate Blanchett.
È stata accanto a Tim Roth in Come together, la storia di un terrorista che, a seguito di un grave incidente, perde la memoria dimenticando il suo passato e i suoi ideali sovversivi, per venire salvato da una medica siriana rifugiata che non conosce la sua vera identità.
In Bye Bye Tiberias, selezionato per rappresentare la Palestina agli Oscar 2024 e presentato in anteprima mondiale alle Giornate degli Autori del Festival del Cinema di Venezia, è stata diretta da sua figlia Lina Soualem. Nel film, che esplora le tradizioni orali di quattro generazioni di donne palestinesi, interpreta se stessa nel suo personale viaggio di ritorno al villaggio dove è cresciuta e da dove è partita per Parigi, quando aveva vent’anni, per intraprendere la carriera di attrice. Un ruolo che la spinge a mettere a nudo il suo passato, a guardare indietro a come la sua patria è cambiata e a riflettere su tutto ciò che ha ereditato da sua madre e dalla generazione che l’ha preceduta.
Hiam Abbass ha anche un’altra figlia, Mouna, anch’ella attrice, entrambe avute da Zinedine Soualem, noto attore franco-algerino, con una carriera trentennale nel cinema, nella TV e nel teatro francese.
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