Hazel Garland, giornalista e editrice, è stata la prima donna afroamericana a capo di una redazione, il New Pittsburgh Courier.
Nata Hazel Barbara Maxine Hill il 28 gennaio del 1913, nell’Indiana, era la maggiore di 16 figli. Nonostante fosse una studentessa brillante e capace, suo padre, minatore, le chiese di abbandonare gli studi per consentire a un fratello più piccolo di frequentare il college. Trovò un lavoro come cameriera, mentre il fratello alla fine rifiutò una borsa di studio universitaria a causa di una relazione fallita.
Il padre non era favorevole all’educazione femminile, sostenendo che era uno spreco di denaro poiché alla fine si sarebbe sposata e avrebbe smesso di lavorare comunque.
Ma, sebbene non frequentasse più la scuola, la giovane donna trascorreva il suo tempo libero a leggere nella biblioteca locale. Cantava e suonava la batteria in una band locale, quando conobbe Percy Andrew Garland, che nel 1935, divenne suo marito e da cui prese il cognome. Ebbero una figlia, di nome Phyllis. Faceva la casalinga e era anche molto impegnata in varie organizzazioni di volontariato. Poiché amava scrivere, le capitava spesso di redigere degli articoli sulle attività della sua associazione, fu così che il Pittsburgh Courier, scoperte le sue doti, le offrì una rubrica regolare a partire dal 1943.
All’epoca, i media non riportavano notizie positive o successi delle comunità afroamericane, Hazel Garland cominciò a farlo in un tono colloquiale e professionale, che piacque a lettori e lettrici.
Nel 1946, il Pittsburgh Courier era uno dei giornali neri più letti negli Stati Uniti, aveva 14 redazioni nei vari stati e si avvaleva anche di corrispondenti dall’estero.
Fu in quello stesso anno che Hazel Garland iniziò a collaborare in maniera più continuativa, prima coprendo i periodi di ferie degli altri e poi facendo parte fissa della redazione. Alcuni dei suoi colleghi maschi mal tolleravano la sua presenza in quanto donna e una volta, fu mandata apposta a coprire un omicidio in un bordello locale. La donna non si scoraggiò e portò a casa il pezzo anche se fu costretta a pagare un collega per accompagnarla a svolgere l’inchiesta.
Altre volte si ritrovò a ricoprire ruoli di inviata che erano generalmente destinati agli uomini.
Nel 1953 vinse il premio per il giornalismo del New York Newspaper Guild Page One Award.
Nel 1955 fu la prima giornalista afroamericana a a tenere una rubrica in tv, Video Vignettes, durata 33 anni, una delle più longeve della storia.
Nel 1974, Hazel Garland divenne caporedattrice, spesso continuavano le molestie e i soprusi dei colleghi dovuti al fatto che fosse donna, ma lei procedeva per la sua strada.
Nello stesso anno fu nominata “Editor of the Year” dalla National Newspaper Publishers Association.
Nel 1978 e nel 1979 è stata giurata per il Premio Pulitzer per il giornalismo.
Si ritirò dal suo ruolo nel 1977 a causa di problemi di salute, ma continuò a scrivere e fu nel consiglio d’amministrazione fino alla sua morte, avvenuta il 5 aprile 1988.
Hazel Garland è stata la prima donna afroamericana a farsi strada da scrittrice freelance a redattrice capo di un quotidiano nazionale. Si è guadagnata con fatica e impegno il rispetto dei suoi colleghi, ha colmato notevolmente il divario delle razze con le sue narrazioni, ha aperto la strada a tante donne che hanno intrapreso la carriera giornalistica.
Quando le fu chiesto di riassumere la sua carriera, Hazel Garland sostenne: “Raccontiamo le storie. Raccontiamo le storie delle persone. Abbiamo raccontato le storie delle persone afroamericane. Attraverso lo sport, il sociale, l’intrattenimento e la politica. Sono tutte le nostre storie, e se non le raccontiamo, chi lo farà? ”
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