Glenda Jackson è l’attrice britannica che ha vinto due volte l’Oscar come protagonista, per il suo ruolo in Donne in amore nel 1971 e Un tocco di classe, nel 1974.
Nella sua carriera è stata anche insignita del Tony Award alla miglior attrice protagonista in un’opera teatrale, di due Premi Emmy, due Premi BAFTA e un Golden Globe.
Nata a Birkenhead, vicino a Liverpool, il 9 maggio 1936, in una famiglia della working class, dopo aver iniziato a studiare danza da ragazzina, aveva capito presto che la sua vocazione era la recitazione.
Diplomata alla Royal Academy of Dramatic Art, poco più che ventenne aveva debuttato in teatro nel 1957. Per i successivi sei anni si è alternata sul palco come attrice e fuori come responsabile di scena nei teatri di tutta l’Inghilterra.
Dopo il debutto cinematografico nel film The Extra Day del 1956, è stata nella Royal Shakespeare Company diretta da Peter Brook in molti lavori, incluso il Marat/Sade di Peter Weiss, in cui aveva il ruolo di Charlotte Corday, bissato anche nella versione cinematografica del 1967.
Ha avuto una parte in This Sporting Life di Lindsay Anderson, uno dei film manifesto del Free Cinema, ma è diventata una star internazionale, grazie anche all’incontro con Ken Russell, che l’aveva scelta come protagonista di Donne in amore del 1969, interpretazione che le è valsa il suo primo Oscar.
Con Russell ha anche girato L’altra faccia dell’amore ed è apparsa in un cameo in The Boy Friend.
Negli anni Settanta è stata una delle attrici più richieste, è stata protagonista in Domenica maledetta domenica di John Schlesinger, film fondamentale del cinema britannico di quegli anni, in Maria Stuarda Regina di Scozia ha interpretato Elisabetta I, ha recitato in opere di rottura come la trasposizione cinematografica de Le serve di Jean Genet in coppia con Susannah York, è stata la protagonista di Una romantica donna inglese, accanto a Helmut Berger e Michael Caine.
Il regista statunitense Melvin Frank l’ha voluta come protagonista di Un tocco di classe del 1973, che le è valso il suo secondo Oscar alla migliore attrice protagonista. Glenda Jackson non si è presentata a nessuna delle due cerimonie di premiazione, facendosi sostituire dall’attrice Juliet Mills nel 1971 e dal regista Melvin Frank nel 1974.
Il suo ultimo film prima di un lungo ritiro, The Secret Life of Arnold Bax, è del 1992.
L’impegno politico che ha accompagnato ogni sua scelta è culminato nel 1992 con la sua elezione a deputata laburista alla Camera dei Comuni, carica che ha coperto fino al 2015, anni durante i quali è stata anche sottosegretaria ai trasporti.
Per la sua strenua opposizione all’intervento in Iraq, era stata posta ai margini del partito laburista all’epoca al governo con Tony Blair, leader nei confronti del quale è stata sempre avversa. Sono rimaste memorabili anche le sue parole alla morte di Margaret Thatcher, la cui ideologia aveva definito fatta di “avidità, egoismo, nessuna cura per i più deboli, gomiti taglienti e ginocchia affilate“.
Nell’ottobre del 2016 è tornata a recitare, dopo venticinque anni di assenza, interpretando Lear in una produzione di Re Lear in scena per due mesi all’Old Vic di Londra. Un’interpretazione, che le era valsa una candidatura al Laurence Olivier Award alla miglior attrice nel 2017.
Nel 2018 è tornata a calcare le scene di New York dopo 30 anni di assenza per interpretare “A” nella prima produzione di Broadway del dramma di Edward Albee Tre donne alte; performance che le ha fatto vincere il Tony Award alla miglior attrice protagonista in un’opera teatrale.
Nel 2019 ha interpretato di nuovo Re Lear a Broadway per la regia di Sam Gold ed è tornata a recitare in televisione nel film Elizabeth Is Missing grazie al quale ha vinto il British Academy Television Award per la miglior attrice nel 2020.
L’ultimo film in cui ha recitato è stato The Great Escaper del 2022, accanto a Michael Caine, diretto da Oliver Parker, il racconto della toccante storia vera di un veterano del D-Day.
È morta a Londra il 15 giugno 2023, aveva 87 anni.
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