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Naomi Mata’afa

Naomi Mata’afa premier di Samoa

Naomi Mata’afa è diventata Prima Ministra dello stato di Samoa il 24 maggio 2021.

Dopo elezioni combattute e colpi di scena, ha preso il posto del capo di governo in carica da oltre 22 anni.

Nata a Apia, il 29 aprile 1957, suo padre era stato primo ministro per molti anni e sua madre ambasciatrice.

Attiva in politica dalla seconda metà degli anni Ottanta, ha fatto parte del governo ininterrottamente dal 1991 ricoprendo vari prestigiosi incarichi, è stata Ministra della Cultura, dell’Istruzione, del Lavoro, Giustizia, Sviluppo, Vice Capo di Gabinetto e dal 2016 al 2020 era stata vice premier.

Naomi Mata’afa aveva lasciato l’incarico di vice prima ministra per staccarsi dal partito di governo, il Partito per la Protezione dei Diritti Umani (HRPP), e unirsi all’unico partito di opposizione, il FAST, fondato da alcuni ex esponenti del governo che criticavano il premier di aver fatto approvare troppo velocemente tre proposte di legge che hanno modificato diversi aspetti del diritto del paese, e per il modo con cui il primo ministro stava accentrando sempre di più il potere attorno al partito scoraggiando il dissenso anche attraverso la censura, è arrivato addirittura a sostenere che il suo mandato gli era stato conferito direttamente da Dio.

Durante la campagna elettorale, la futura premier ha superato il grande divario che si era creato, negli anni, tra istituzioni e gente comune, invitava le persone a casa sua per discutere di problemi e possibili soluzioni, si è spostata e ha fatto incontri nelle varie isole e anche per questo suo atteggiamento ha consentito al nuovo partito di vincere le elezioni del 9 aprile. Il capo del governo uscente però, attuando una specie di colpo di stato non violento e non riconoscendo la sconfitta, aveva assegnato in maniera arbitraria un seggio in più al suo partito, per permettergli di ottenere lo stesso numero di quelli attribuiti al FAST, e indire così nuove elezioni per superare lo stallo.

Il 17 maggio 2021 la Corte Suprema ha stabilito che l’ex primo ministro non aveva l’autorità di convocare nuove elezioni e dichiarato la legittimità dei risultati di aprile.

Naomi Mata’afa, per la cerimonia d’insediamento  è stata costretta a prestare giuramento in una tenda improvvisata, dopo che il governo uscente l’aveva chiusa fuori dal parlamento.

Ma è una donna ostinata, una politica esperta e resistente, molto ammirata e seguita per le sue battaglie contro i cambiamenti climatici, in difesa dell’ambiente e della parità di genere. Una speranza per un paese tanto conservatore che ha raggiunto l’indipendenza dalla Nuova Zelanda soltanto nel 1962.

#unadonnalgiorno

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