Erykah Badu cantautrice e attrice statunitense, è una delle artiste più rappresentative nella storia della musica d’autore contemporanea.
Cinque album all’attivo in quasi quindici anni di carriera, più una trasversale e ramificata genealogia di produzioni, partecipazioni e apparizioni.
Un modello estetico inedito e spregiudicato, look eccentrico, cangiante e ricercato. Indossa enormi turbanti e tuniche regali che omaggiano le sacerdotesse africane e la maestà di Nefertiti, ma anche mise da foxy mama anni Settanta.
Regina del Neo-soul, la sua musica comprende elementi di R&B, soul, hip hop e jazz, i testi affrontano tematiche socialmente impegnate, spirituali e legate alle relazioni umane.
Amata dalla critica internazionale ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui quattro Grammy Award.
Erykah Badu è nata come Erica Abi Wright a South Dallas, Texas, il 26 febbraio del 1971. Col fratello e la sorella, è stata allevata dalla nonna perché sua madre, Kollen Maria Gipson, attrice, era spesso in giro, mentre il padre aveva abbandonato la famiglia. A soli 4 anni era già su un palco del Dallas Theatre Centre a cantare e ballare con la madre; si è cimentata poi nella pittura, nel canto e nella danza.
Quando è esploso l’hip-hop era un’adolescente e se ne è subito innamorata, è stata dj e free-styler per una radio locale. Si è diplomata in arti visive e ha frequentato una scuola di teatro. Ma sarà la musica il palcoscenico della sua vita.
Irrompe sulla scena, verso la metà degli anni Novanta con un nome d’arte, considerando l’originale come un nome da schiava. Erica diviene Erykah, utilizzando il suffisso “kah” (luce interiore in arabo), e come cognome prende Badu derivante dal fraseggio tipico del jazz (ba-doo); più tardi scoprirà che il termine Badu in arabo significa “verità e luce“.
Pubblica il suo album di debutto Baduizm nel 1997 che ottiene da subito un ottimo successo di critica e entra nella Billboard 200 al numero 2, vende più di 3 milioni di copie, risultato eccezionale per un album così controcorrente. Lo stile raffinato del disco regala alla cantante molti lusinghieri paragoni con Billie Holiday per la vocalità originale e libera dalle normali “convenzioni tecniche”.
Trionfa ai Grammy Awards del 1998 portandosi a casa due premi: “Best Female R&B Vocal Performance” per On & On e “Best R&B Album“.
Nel 1997, seppur incinta, incide un album live, che vende più di due milioni di copie, rendendola in un solo anno un’artista multiplatino.
Due anni dopo ottiene il suo primo ruolo cinematografico importante nel film Le regole della casa del sidro di Lasse Hallström.
Nel 2000 pubblica il secondo album, Mama’s Gun, che diventa in breve un altro disco di platino.
Nel 2003 viene insignita del riconoscimento Aretha Franklin Award come “Entertainer of the Year” ai Soul Train Lady of Soul Awards.
Il suo stile musicale viene anche definito “Conscious Hip-hop“, per i suoi testi incentrati su una filosofia urban molto personale, spesso caratterizzati da riflessioni politiche e sociali definite “mistiche” e di difficile interpretazione e che, a detta di molti critici, lanciano sfide emozionali a chi l’ascolta.
È considerata una delle personalità musicali più eclettiche e fantasiose del nuovo millennio.
Erykah Badu è anche un’attivista, la sua organizzazione di beneficenza, Beautiful Love Incorporated Non Profit Development (B.L.I.N.D.), provvede al sostegno dei giovani di periferia, che si cimentano con musica, danza, teatro e arti visive.
Nel marzo del 2010 è stata protagonista di un video scandalo nella Dealey Plaza di Dallas, dove il 22 novembre del 1963 venne ucciso John Kennedy. La cantante sfila e improvvisa uno strip-tease che termina con una caduta, come se venisse colpita da un colpo di pistola. L’intento del progetto era quello di trasmettere un messaggio forte su come è facile uccidere, e più in generale odiare, ciò che non si conosce. A causa dell’intensa carica trasgressiva del video, e alle denunce ricevute, è stata condannata a sei mesi in libertà condizionata.
Come le grandi eroine nere del passato, Erykah Badu non si limita a interpretare le canzoni che scrive, ma le innerva, le rivive, le reinventa ogni volta in modo diverso, trasformando ogni sua esibizione in un momento di assoluta e impudica nudità e verità.
#unadonnalgiorno