Negli schedari delle questure di mezza Italia, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Ersilia Cavedagni era un nome ricorrente.
Nata il 2 aprile 1864 a Bologna, era considerata una delle figure dell’anarchismo più attive e capaci di fare proseliti.
Dopo un matrimonio contratto giovanissima con Giulio Grandi, già esponente del mondo libertario del capoluogo emiliano, con cui avrà anche una figlia, Ersilia, diventa rapidamente una figura di spicco dell’anarchismo felsineo. Non solo offrirà ripetutamente alloggio e ospitalità a importanti esponenti di questo mondo, tra cui Pietro Gori e Vivaldo Lacchini, ma sarà in prima linea nella distribuzione di stampa sovversiva e nei comizi, invitando le donne proletarie a ribellarsi con infuocati discorsi.
Entrata a far parte del movimento anarchico, Ersilia diffonde con entusiasmo le idee libertarie collaborando con La Questione Sociale e L’Agitatore e spostandosi a più riprese in Romagna, nelle Marche, a Napoli e a Roma per tessere rapporti più solidi tra i gruppi presenti in quei territori.
Il suo attivismo, viene presto notato dalle pubbliche autorità, che la costringono a un lungo periodo di domicilio coatto fuori da Bologna, dove rientrerà nel 1895 per fondare il circolo Giordano Bruno, sciolto d’imperio dalle istituzioni.
Sempre costantemente seguita dalle questure, che nella propria documentazione sembrano non riuscire a capacitarsi delle scelte di vita licenziose e scellerate di questa donna, che non vuole proprio accettare il ruolo di custode del focolare domestico che la società le vuole imporre.
Una svolta importante nella sua vita avviene dopo l’incontro con Giuseppe Ciancabilla, tra i due si svilupperà un fortissimo legame si sposteranno in Francia e poi negli Stati Uniti.
Qui, precisamente a Paterson, Ciancabilla si troverà a dirigere “La Questione Sociale”, uno dei giornali libertari più importanti del paese. I due poi si trasferiranno a San Francisco, dove Giuseppe morirà di tisi a soli 32 anni, nel 1904.
Nel 1906 è Philadelphia, nel 1910 a New York e infine a Seattle, dove convive con l’anarchico spagnolo Leon Morel. Dopo un breve periodo a Vancouver, nel 1923 è segnalata la sua presenza a New York e poi nel 1926 a San Francisco. Nel 1932 sottoscrive un aiuto per Il Martello di Carlo Tresca che si trovava in gravi difficoltà economiche. Ersilia Cavedagni ha continuato nella sua attività instancabile, sempre tenuta d’occhio dalle autorità italiane che, nonostante la distanza, non mollano la presa.
Negli anni ‘40 si perderanno le sue tracce.
La sua data di morte non è certa, anche se probabilmente è successiva al 1941, quando si ha l’ultima segnalazione della polizia italiana.
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